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UBP, 2018: crescono i patrimoni della clientela

1/18/2019

Un anno caratterizzato inoltre dalla acquisizione di ACPI a Londra


UBP chiude il 2019 con una raccolta netta pari a 7,3 miliardi di franchi, di cui 4,7 miliardi di net new money, provenienti in pari misura da clienti privati e clienti istituzionali, e 2,6 miliardi derivanti dall’acquisizione di ACPI, conclusa a fine anno. Questa crescita ha permesso di compensare gli effetti negativi dei mercati dei titoli e di quelli valutari e, in particolare, l’apprezzamento del franco svizzero sull’euro (-1,2 miliardi di franchi). Il patrimonio in gestionha raggiunto 126,8 miliardi di franchi, pari a un progresso dell’1,2% rispetto alla fine del 2017.

 

ricavi sono saliti dell’1,6% a 1,06 miliardi di franchi. Il margine da interessi ha registrato un netto rialzo (+8,2%) mentre la frenata delle commissioni di borsa (-16%) imputabile al modesto volume di operazioni nel secondo trimestre è stata compensata dall’aumento dei ricavi sulle commissioni di gestione e di consulenza (advisory). La quota dei clienti che hanno affidato alla Banca la gestione del loro patrimonio sotto forma di mandati o di fondi supera ormai il 60%.

 

I costi d’esercizio sono saliti a 698 milioni di franchi a fine 2018, rispetto ai 673,1 milioni di fine 2017. Il loro aumento, che rimane comunque sotto controllo (+3,7%), è ascrivibile principalmente alle spese non ricorrenti (7,2 milioni di franchi), legate all’acquisizione di ACPI a Londra e della Banque Carnegie Luxembourg (che sarà effettiva a fine gennaio del 2019), e alle assunzioni di specialisti in Asia e in Medio Oriente. Inoltre, sono stati realizzati importanti investimenti nell’ambito del digitale e dell’IT: UBP ha, tra l’altro, stipulato una partnership con IBM per lo sviluppo e la manutenzione della sua piattaforma informatica.

 

Il risultato operativo al lordo degli accantonamenti ha così raggiunto 257,5 milioni di franchi a fine 2018 (rispetto a 271,2 milioni di fine 2017) e l’utile netto si è attestato a 202,4 milioni di franchi rispetto a 220,4 milioni dell'esercizio precedente, con un calo dell’8,2% (5,2% se si escludono i fattori non ricorrenti). Il cost/income ratio si è collocato sul 65,8% (64,4% a fine 2017). 

 

"In un contesto contrassegnato dalla frenata dei mercati e da una netta contrazione delle operazioni della clientela, UBP ha continuato a investire nel rafforzamento della sua offerta e della sua organizzazione. L’acquisizione di ACPI e della Banque Carnegie ci consente ora di accelerare la crescita in Europa e il reclutamento di nuovi team in Asia e in Medio Oriente riflette le nostre ambizioni su questi mercati che rivestono un’importanza prioritaria per la Banca. La crescita della raccolta netta registrata nell’anno in esame premia il lavoro svolto dai nostri team per rispondere alle aspettative della clientela alla ricerca di soluzioni individuali e innovative", dichiara Guy de Picciotto, ceo di UBP. 

 

 

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