Se ne parlava in questi giorni, ora la notizia è ufficiale: UniCredit avvia un accelerated bookbuilding di azioni ordinarie detenute in FinecoBank, per un quantitativo pari a circa 17% per cento del capitale sociale. Secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, ha chiuso l’operazione con un incasso di un miliardo e una plusvalenza superiore ai 500 milioni.

Intanto martedì i cda dei due istituti di credito, con una nota, avevano dato la notizia di aver "approvato una serie di azioni e procedure" che pongono le basi per la piena indipendenza di FinecoBank e che consentono a "UniCredit di cogliere qualsiasi opportunità di mercato, anche nel breve termine, in relazione alla sua quota".

Ad oggi Unicredit detiene il 35,47% del capitale, una quota che di recente è già progressivamente scesa dal momento che nel 2016 il gruppo guidato dall’ad, Jean Pierre Mustier, aveva ceduto il 20% e poi aveva messo sul mercato un ulteriore 10%.

Alessandro Foti, l'a.d e d.g, di Fineco, spiega che "anche con un alleggerimento di Unicredit non cambierebbe assolutamente niente con una situazione di totale assoluta continuità con quello che è l'azienda adesso". >

L’a.d rafforza il concetto: "Non cambierebbe assolutamente niente dal punto di vista del modello di business che rimarrebbe lo stesso” visto che "l'azienda continuerebbe a lavorare nella direzione di crescita organica senza sostanziale interesse per attività di m&a e crescita per linee esterne".

Per Unicredit si segnala una svolta anche dal punto di vista social, giacché rinuncia completamente a due social network e alla piattaforma di messaggistica Messenger per concentrare la comunicazione della propria attività sui propri mezzi digitali, il sito Internet, in primo luogo, ma anche email, telefono e chat. La banca ha spiegato che la decisione è volta a "valorizzare i canali digitali proprietari per garantire un dialogo riservato e di alta qualità. In linea con questo impegno, Unicredit annuncia che a partire dal 1 giugno non sarà più su Facebook, Messenger e Instagram".