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Banca Generali, nel 2021 utile record e masse su del 15%

3/9/2022 | Daniele Riosa

Un contributo rilevante a questi numeri è stato anche apportato dalla raccolta netta che si è dimostrata particolarmente sostenuta nell’anno, attestandosi a 7,7 miliardi di euro


Via libera del consiglio di amministrazione di Banca Generali alla relazione annuale integrata al 2021 comprensiva della relazione sulla gestione consolidata, alla relazione sulla gestione individuale, alla dichiarazione non finanziaria redatta ai sensi del D.lgs 254/2016 (c.d. bilancio integrato) e alla proposta di dividendo.

Nello specifico, come si legge in una nota della banca guidata da Gian Maria Mossa, è stato rappresentato quanto segue:

Il progetto di bilancio consolidato conferma i dati preliminari presentati al cda del 10 febbraio scorso e dunque per l’esercizio 2021 conferma l’utile netto consolidato di 323,1 milioni di euro, in crescita del 17,5% rispetto allo scorso anno. Tale valore rappresenta un nuovo massimo storico per la banca e riflette il successo nel raggiungimento degli obiettivi del piano 2019-21. Alla base di questo risultato si pone la significativa crescita delle masse (85,7 miliardi, +15%) e il miglioramento della loro composizione. Un contributo rilevante è stato anche apportato dalla raccolta netta che si è dimostrata particolarmente sostenuta nell’anno, attestandosi a 7,7 miliardi.

Il margine di intermediazione è salito del 26,2% a 779,3 milioni beneficiando della crescita a doppia cifra delle commissioni nette sia di natura ricorrente che variabile. Tra le commissioni ricorrenti si segnala il forte incremento delle commissioni sia per l’aumento delle masse e il miglioramento della loro composizione e per l’efficacia delle azioni di diversificazione messe in campo.

Il margine finanziario si è attestato a 112 milioni (+2,2%), confermando uno stabile contributo pur in presenza di una riduzione degli interessi sugli attivi finanziari legato al contesto di riferimento, caratterizzato da tassi oltremodo bassi e/o negativi nel periodo.

I costi operativi si sono attestati a 242,3 milioni con un incremento del 6,6% nel loro insieme e del 4,9% per il sottoinsieme di costi “core”, ovvero con esclusione dei costi del personale commerciale, delle variazioni del perimetro di consolidamento e di altre poste straordinarie.

Gli indicatori di efficienza operativa sono ulteriormente migliorati confermandosi su livelli di best practice: i costi totali sulle masse sono scesi a 28 bps (contro i 30bps di fine 2020) e il Cost/Income ratio, su basi rettificate per le componenti non ricorrenti, è risultato pari al 35,8% (26,5% il livello reported). Il risultato operativo è aumentato a 537 milioni, in crescita del 37,6% rispetto allo scorso anno.

Gli accantonamenti ordinari si sono attestati a 45,4 milioni rispetto ai 30,8 milioni dello scorso esercizio, per tener conto della crescita dei piani di fidelizzazione della rete dato il forte sviluppo della raccolta nell’anno e di altre voci prudenziali per rischi e oneri complessivi. Sono stati registrati anche contributi bancari in aumento a 15,5 milioni (11,3 milioni nello scorso esercizio).

I risultati 2021 incorporano la dinamica di due poste straordinarie, nel dettaglio:
i) l’onere non ricorrente per 80,6 milioni1 già contabilizzato durante i risultati semestrali 2021, relativo all’operazione di acquisto di titoli in cartolarizzazioni di crediti sanitari riservati a clienti professionali e detenuti dalla clientela. Ai fini contabili, l’onere collegato all’operazione viene registrato nel bilancio d’esercizio annuale tra le perdite di negoziazione;
ii) Il beneficio fiscale non ricorrente di 8,5 milioni legato ad un’operazione di affrancamento dei valori di avviamenti, marchi e attività immateriali.

I ratio patrimoniali consolidati si attestano al 17,1% a livello di CET1 e al 18,4% a livello di Total Capital Ratio, dunque su livelli ampiamente superiori ai requisiti richiesti dalle autorità bancarie. I ratio di capitale sono calcolati al netto della proposta di distribuire €1,95 per azione (al lordo delle ritenute di legge). Il risultato operativo è aumentato a 537 milioni, in crescita del 37,6% rispetto allo scorso anno.

Il cda ha poi deliberato di distribuire dividendi per 227,9 milioni, pari a 1,95 euro per azione (al lordo delle ritenute di legge) per ognuna delle 116.851.637 azioni emesse e corrispondenti ad un pay out del 70,5% dell’utile consolidato dell’esercizio 2021 in linea con la politica di dividendi per il triennio 2019-2021 a suo tempo approvata dal CDA di Banca Generali. Deciso anche di portare a riserva per utili a nuovo i restanti 114,4 milioni di euro.

La distribuzione dei dividendi, se approvata dall’assemblea, avverrà con le seguenti modalità: 1,15 euro per azione con data di stacco il 23 maggio 2022; record date 24 maggio 2022, data di pagamento 25 maggio 2022. 0,80 euro per azione con data di stacco il 20 febbraio 2023; record date 21 febbraio 2023, data di pagamento 22 febbraio 2023.

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