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Banca Generali, utile giù ma è boom delle soluzioni gestite

5/13/2022 | Redazione Advisor

L’a.d. Gian Maria Mossa, commenta così i dati della prima trimestrale del 2022: “E’ stato un avvio d’anno solido che ha visto crescere tutte le voci più rilevanti nelle attività ricorrenti del nostro business”


Banca Generali chiude il primo trimestre del 2022 con un utile netto consolidato di 68,3 milioni di euro, che si confronta con i 135,4 milioni dello stesso periodo dello scorso anno (-50%). La variazione, spiega la banca in una nota, riflette l’andamento dei mercati finanziari nel periodo che ha portato ad una contrazione straordinaria delle commissioni variabili dal picco di 111 milioni del primo trimestre 2021 ai 13,7 milioni del primo trimestre 2022. Al netto di tali componenti più volatili, la qualità del risultato ha evidenziato un forte progresso.

La componente di utile ricorrente si è infatti attestata a 53,2 milioni (+43% rispetto al precedente esercizio) evidenziando un sensibile miglioramento nel profilo della profittabilità. Alla base di questo risultato si individua principalmente il forte sviluppo delle masse (€84,0 miliardi, +8%), la scalabilità del modello di business e l’attenta gestione dei costi. Complessivamente, gli utili ricorrenti hanno rappresentato il 78% dell’utile del periodo contro un’incidenza di solo il 27% del totale rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.

Esaminando le principali voci di bilancio si segnala quanto segue:

Il margine di intermediazione è stato pari 160,8 milioni, che si raffrontano ai 239,9 milioni dello scorso esercizio. Il risultato ha beneficiato del progresso del margine finanziario (27,2 milioni, +10,0%) e delle commissioni nette ricorrenti (120,0 milioni, +15,2%) a fronte del minor contributo delle commissioni variabili (13,7 milioni, -87,7%) legato alle performance negative dei mercati finanziari nel periodo.

Nello specifico sul margine d’interesse (22,5 milioni, +3,7% a/a, +22,7% t/t) ha influito positivamente il nuovo scenario internazionale di tassi in crescita che si è consolidato nel corso degli ultimi mesi. La Banca detiene infatti un portafoglio di titoli obbligazionari con un profilo idealmente posizionato per avvantaggiarsi del rialzo dei rendimenti in corso, data la duration corta (1,3 anni) e l’elevata incidenza di titoli a tasso variabile (52% del totale). Al risultato hanno inoltre contribuito i ricavi legati al trading sul portafoglio di proprietà (4,6 milioni, +56,8%).

Le commissioni lorde ricorrenti sono state pari a 244,7 milioni (+10,6% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno). Il risultato è legato principalmente alla crescita delle commissioni lorde di gestione a 209,9 milioni (+12%) in virtù dell’aumento delle masse nel periodo. Le commissioni bancarie e d’ingresso si sono attestate a 34,8 milioni (+3%) e hanno mostrato una crescita trainata principalmente dalle commissioni legate alle attività di consulenza evoluta.

I costi operativi si sono attestati a 59,9 milioni (+7,0%) confermando un approccio molto attento e disciplinato. I costi ‘core’ hanno toccato i 54,2 milioni, (+5,9% a/a) e includono 1,5 milioni legati all’avvio di ‘BG Suisse’ nell’ambito del piano di espansione internazionale (0,4 milioni nel primo trimestre 2021). L’incidenza dei costi operativi si è mantenuta su livelli di eccellenza pari allo 0,29% delle masse totali a fine periodo (in linea con il primo trimestre dell’anno precedente) mentre il Cost/Income ratio, rettificato per le componenti non ricorrenti quali le commissioni variabili, si è ulteriormente ridotto al 40,4% (43,0% a fine 2021 e 43,4% nel primo trimestre 2021).

Nel trimestre sono stati contabilizzati accantonamenti, contributi ai fondi bancari e rettifiche di valore nette per 13,0 milioni contro i 17,3 milioni dello scorso anno (-25%). Nel trimestre sono cresciuti in modo significativo i contributi ai fondi di salvaguardia del sistema bancario (5,9 milioni, +27%) a fronte dei quali si è ridotta la componente non ricorrente relativa all’adeguamento dei tassi di attualizzazione utilizzati per le valutazioni statistico attuariali e ai piani di fidelizzazione legati alla dinamica commerciale del periodo. livello patrimoniale, Banca Generali conferma inoltre la solidità dei propri parametri regolamentari con il CET1 ratio al 16,2% e il Total Capital ratio (TCR) al 17,3%, calcolati al netto della nuova politica di dividendo presentata nel nuovo piano strategico 2022-2024. I coefficienti di capitale si posizionano su livelli ampiamente superiori ai requisiti minimi richiesti nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale SREP di 7,75% per il CET1 ratio e 11,84% per il TCR.

Il Leverage ratio della Banca si è attestato al 4.4%, significativamente al di sopra del minimo regolamentare. Infine, si confermano elevati gli indicatori di liquidità della banca: LCR-Liquidity Coverage ratio al 404% (dal 441% nel 2021) e il NSFR-Net Stable Funding ratio a 221% (da 228% nel 2021).

Le masse totali a fine periodo si sono attestate a 84,0 miliardi, in aumento dell’8% rispetto ai 77,5 miliardi dell’esercizio precedente, evidenziando la solidità del percorso di crescita dimensionale intrapreso da tempo della Banca e ulteriormente rafforzato con il nuovo piano 2022- 2024. Le masse, pur segnando un calo del 2% da inizio anno, hanno evidenziato una buona tenuta rispetto alle dinamiche negative dei mercati finanziari e all’estrema volatilità che ha caratterizzato il periodo.

Le soluzioni gestite (fondi/Sicav e contenitori finanziari e assicurativi) sono cresciute a 42,5 miliardi (+8,1% anno su anno, -4,1% da inizio anno). Il loro peso si è attestato al 50,6% delle masse totali, stabili rispetto al 50,7% dello scorso anno e in leggero calo rispetto al valore di 51,6% di fine 2021. Tra le soluzioni gestite, le masse investite in prodotti dedicati alla sostenibilità (ESG) a fine trimestre si attestavano a 6,3 miliardi (+17% a/a) e rappresentavano il 14,9% del totale, in crescita rispetto al 13,6% del primo trimestre 2021 e al 14,6% di fine 2021.

Le masse in prodotti assicurativi tradizionali (Ramo I) sono risultate pressoché stabili e pari a 16,1 miliardi (-0,9% a/a e da inizio anno. Le masse amministrate si sono attestate a 25,5 miliardi (+15,9% a/a, +1% da inizio anno). Di questi, 13,1 miliardi sono rappresentati da attivi in Conto Titoli (AuC), che hanno registrato un aumento del 10,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-1,4% da inizio anno) beneficiando dell’ampliamento dell’offerta con i servizi di consulenza RO4AD. I Conti Correnti hanno raggiunto i 12,3 miliardi, in aumento del 3,6% da inizio anno e del 21,7% rispetto al primo trimestre del 2021, in virtù di un temporaneo aumento della liquidità dovuto alla volatilità dei mercati finanziari nel periodo. Si segnala che le masse che fanno capo a BG FML, la società di gestione di Banca Generali basata in Lussemburgo, si sono attestate a 20,1 miliardi (+4% rispetto allo scorso anno, -6% da inizio anno).

A fine trimestre le masse in consulenza evoluta (BGPA) hanno raggiunto i 7,1 miliardi (+10% a/a, -2% da inizio anno), attestandosi all’8,5% delle masse totali. Ad aprile le masse in consulenza evoluta si sono attestate a 7,0 miliardi (+6% a/a). La raccolta netta nel primo trimestre 2022 è stata pari a 1,5 miliardi (-12% rispetto allo scorso anno) e nel mese di aprile si è registrato un ulteriore flusso positivo per 457 milioni, per un totale che da inizio anno supera 1,9 miliardi. La raccolta del trimestre si è concentrata soprattutto sul risparmio amministrato mentre ad aprile – grazie alle nuove iniziative lanciate – si è registrata una ripresa dei flussi investiti in soluzioni gestite che hanno rappresentato il 56% della raccolta totale del mese.

Gian Maria Mossa, amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali, spiega che si è trattato di “un avvio d’anno solido che ha visto crescere tutte le voci più rilevanti nelle attività ricorrenti del nostro business, a conferma dell’efficienza e qualità del lavoro. Le masse continuano ad espandersi su base annuale, così come i flussi di raccolta, grazie al grande lavoro dei nostri banker al fianco delle famiglie ogni giorno accompagnandole nelle sfide per la protezione e diversificazione da variabili di rischio come inflazione e forte volatilità dei mercati. In un clima di incertezza, complessità geopolitiche ed economiche, prudenza gestionale ed efficienza operativa sono state le linee guida che non hanno sacrificato lo sviluppo strategico e commerciale. Continuiamo a lavorare sull’ampliamento delle soluzioni a supporto della consulenza investendo sulla rosa d’offerta e sugli strumenti digitali. Le risposte positive che ci arrivano dal mondo dei professionisti e dai tanti nuovi clienti in questa prima parte dell’anno ci rendono fiduciosi nella nostra capacità di continuare a crescere in misura superiore al mercato di riferimento”.

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