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UniCredit, ecco quanto investono in ricerca le imprese familiari italiane

11/10/2023 | Daniele Barzaghi

All'interno dell'iniziativa InFabbrica è stato presentato lo studio dell'Osservatorio AUB sulle 17.901 aziende di famiglia nazionali con un fatturato superiore ai 20 milioni di euro


È stato dedicato all’impatto dell'intelligenza artificiale su imprese e investimenti l’ultimo incontro del progetto InFabbrica promosso dal Wealth Management e Private Banking Italy di UniCredit guidato da Renato Miraglia.

 

L’iniziativa, tenuta presso l’azienda Bonfiglioli di Bologna, è stata l’occasione di presentare i risultati dell’ultima ricerca dell’Osservatorio AUB (Aidaf-UniCredit-Bocconi) sugli investimenti in ricerca e sviluppo e in innovazione delle aziende di famiglia italiane.

 

Secondo lo studio, svolto sulle 17.901 aziende italiane con un fatturato superiore ai 20 milioni di euro, le imprese familiari italiane hanno investito mediamente lo 0,2% del fatturato degli ultimi anni in ricerca e sviluppo (lo 0,3% in Emilia Romagna, sede dell’incontro). A questo si deve aggiungere però lo 0,4% dedicato agli investimenti in Diritti di brevetto industriale.

 

 

I risultati dell’Osservatorio hanno anche confermato come ad un incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo corrisponda un incremento del tasso di crescita dei ricavi, amplificato quando la proprietà dell’impresa è familiare. In pratica, nelle aziende familiari un investimento dell'1% in più in R&D si traduce in una crescita addizionale del fatturato più o meno della stessa entità.

 

E non è mancato un riferimento alla diversity degli assetti di governance, che ha evidenziato come nel nostro Paese le aziende fatichino a far posto a giovani (under 40) e donne in posizione di vertice.

 

Siamo già entrati in una fase di rallentamento dell’economia e dobbiamo approfittare di questo momento, non guidato dall’urgenza delle consegne, per investire nella formazione con percorsi di upskilling e reskilling” ha rimarcato Sonia Bonfiglioli, presidente del gruppo Bonfiglioli, in occasione della tavola rotonda (foto in alto) moderata dallo stesso Renato Miraglia e che ha visto gli interventi di Massimo Dal Checco, ceo SIDI Group, Dennis Montagna, responsabile Gestione di portafogli di UniCredit e Marco Siciliano, managing director di Accenture Data Science.

 

“L'intelligenza artificiale rappresenta una delle rivoluzioni tecnologiche più significative degli ultimi decenni” ha invece commentato Remo Taricani, deputy head of Italy UniCredit, tornando al tema primigenio dell’incontro. “Sta rapidamente cambiando il modo in cui le banche e le imprese operano, offrendo nuove opportunità di crescita. La trasformazione digitale è tra i pilastri fondamentali del nostro piano UniCredit Unlocked”.  

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