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KID: perché ora le banche hanno fretta

9/5/2016

L'Abi ha inviato una lettera a Vegas per sollecitare la pubblicazione della versione definitiva della Raccomandazione sui prospetti informativi


I banchieri chiedono di pubblicare il più presto possibile la versione definitiva della “Raccomandazione” Consob sui prospetti informativi. A chiederlo sono il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli (nella foto), e il direttore generale, Giovani Sabatini, con una lettera indirizzata al presidente della Consob, Giuseppe Vegas, inviata lunedì scorso, 29 agosto. Nella missiva, dopo aver ripercorso brevemente i passaggi della procedura per la stesura del documento e ricordato che l'Abi ha condiviso "i principi generali e gli obiettivi della Raccomandazione volta a accentuare la trasparenza informativa", Patuelli e Sabatini "sollecitano la pubblicazione della versione definitiva della Raccomandazione Consob".

L’associazione delle banche, alla pari di altre associazioni di categoria (come l’Anasf), concorda con l'idea "avere una scheda informativa sintetica basata sullo schema definito a livello europeo, denominato KID, con linguaggio assolutamente comprensibile" e suggerisce accorgimenti, come i colori per diversificare i prospetti. Chiede, inoltre, di ridurre gli "obblighi informativi che di fatto duplicherebbero le informazioni per il cliente senza accrescerne il contenuto informativo”.

Lo scorso 9 maggio 2016 la Consob ha aperto tre consultazioni pubbliche dedicate, rispettivamente, ai principi guida sulle informazioni chiave per i clienti al dettaglio nella distribuzione di prodotti finanziari. L’entrata in vigore del bail-in ha spinto il Regolatore a ripensare i tradizionali strumenti posti a presidio e a tutela del risparmio. Dopo l’azzeramento del valore di titoli azionari e obbligazionari correlati alle banche regionali salvate per decreto lo scorso anno (Banca Marche, Etruria, Carife e Carichieti), alcune associazioni dei consumatori e la trasmissione Report hanno ricordato l'eliminazione nel 2011 dei cosiddetti "scenari probabilistici", che in passato venivano offerti agli investitori al dettaglio e che avrebbero potuto in diversi casi scongiurare investimenti avventati su titoli rischiosi (azioni e obbligazioni subordinate).

La Consob, in una nota, ha ricordato tuttavia di non aver "mai abrogato l'obbligo di inserire gli scenari probabilistici di rendimento nei prospetti informativi delle obbligazioni bancarie per il semplice fatto che non è mai stato introdotto, né a livello nazionale né a livello europeo, alcun obbligo di includere nei prospetti questa informativa". Da parte dei risparmiatori, l’Aduc, inoltre, ha aggiunto che “nel breve periodo nel quale gli scenari probabilistici erano inseriti nei prospetti", ciò non ha impedito "a decine di migliaia di investitori di buttare i propri soldi sottoscrivendo" titoli rischiosi (l'esempio citato è quello del bond Convertendo della Banca Popolare di Milano che ha fatto perdere molti soldi a decine di migliaia di piccoli risparmiatori) .


CONSOB: PALETTI PIU' RIGIDI PER LA DISTRIBUZIONE ALLO SPORTELLO


Scenari probabilistici o meno, negli ultimi cinque anni per le banche i presidi a tutela dei risparmiatori erano sufficienti. Ma ora come si spiega tanta fretta per rendere più trasparenti i rapporti tra banche e clienti? Oltre al bail-in, entrato in vigore a gennaio, nel settore c’è bisogno più che mai di di chiarezza soprattutto per evitare che in futuro si diffonda il panico, dopo i casi di "risparmio" tradito vissuto dai clienti delle quattro banche regionali del Centro Italia e delle due Popolari venete (Popolare di Vicenza e Veneto Banca) ora controllate dal fondo Atlante.

Si prospetta, infatti, un autunno caldo per le banche italiane alla presa con nuove operazioni di aumento di capitale e di fusioni e acquisizioni (Bom - Banco Popolare). Sotto i riflettori, in particolare, sono finite UniCredit e soprattutto Mps. In quest’ultimo caso si ipotizza una conversione dei titoli subordinati in azioni, ma solo per i clienti istituzionali e i clienti privati non dovrebbero essere coinvolti, stando alle indiscrezioni apparse nelle scorse settimane sulla stampa. 

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