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ConsulenTia 2014: "Non sprechiamo il vantaggio dei pf"

2/7/2014 | Francesco D'Arco

Le banche sono vicine e le reti non devono abbassare la guardia. ”E' il momento di investire sui professionisti della consulenza finanziaria". Parola di Maurizio Bufi, presidente Anasf.


Le reti hanno 3-4 anni per cercare di non perdere l'attuale vantaggio competitivo e guadagnare nuove quote di mercato verso le banche. È questo uno dei messaggi emersi nel corso della tavola rotonda sul ruolo del consulente finanziario (ex-promotore finanziario) svoltasi a Roma in occasione della prima giornata (6 febbraio 2014) di ConsulenTia 2014, evento organizzato dall'Anasf.

 

"Abbiamo a disposizione 3-4 anni per cercare di acquisire nuova clientela e beneficiare del nostro attuale vantaggio competitivo" ha subito chiarito Armando Escalona, amministratore delegato di Finanza & Futuro Banca che ha sottolineato l'importanza di continuare ad avere un approccio "di ricerca": "dobbiamo essere sempre all'avanguardia, andare avanti", ha affermato.

 

Una determinazione condivisa anche da Pietro Giuliani, presidente e a.d. di Azimut, che ha avvisato: "Il sistema bancario metterà sulla strada centinaia di migliaia di persone che si troveranno costrette a svolgere l'attività del consulente finanziario (ex-promotore finanziario). Molte di queste, per necessità, impareranno rapidamente e se non saremo capaci di mantenere il vantaggio competitivo attuale la distanza si ridurrà e perderemo quote di mercato" ha affermato Giuliani che, forte della raccolta record nel mese di gennaio 2014 registrata da Azimut, invita tutti a valutare con attenzione l'obiettivo del "wealth management": potrebbe essere "particolarmente importante".

 

Gli fa eco Gian Maria Mossa, Co-direttore generale di Banca Generali, che ha mandato un messaggio positivo ricordando che il settore della promozione finanziaria ha già perso "circa 10.000 colleghi negli ultimi anni, quindi oggi sono qui presenti i migliori che sono stati in grado di superare le peggiori fasi di crisi" ha affermato. "Anche se siamo numericamente pochi e se rischiamo l'arrivo di numerosi bancari, non dimentichiamo che è difficile inventarsi consulenti (ex-promotori) e noi abbiamo una forte professionalità. Dobbiamo usare quest'arma per prendere il patrimonio dei clienti a 360 gradi. Ci sono le competenze, le reti devono mettere a disposizione dei pf gli strumenti".

 

Una visione condivisa da Antonello Piancastelli, amministratore delegato di Fideuram Vita, che ritiene che il cuore del lavoro del "consulente finanziario (ex-promotore finanziario) non cambierà a sarà importante il supporto delle aziende che dovranno mettere i professionisti in grado di poter fornire servizi completi di consulenza".

 

Cosa fare dunque? "Dobbiamo sfruttare i prossimi anni per affermare definitivamente la figura professionale del consulente finanziario (ex-promotore finanziario)" ha concluso il presidente dell'Anasf, Maurizio Bufi. "Il messaggio è:  "back to basic", torniamo ai consulenti finanziari. Il mondo bancario è una opportunità non una minaccia, ma questa opportunità va gestita con intelligenza. Ovvero è questo il momento per investire sulla figura del consulente finanziario (ex-promotore finanziario)".

"Di fronte abbiamo grandi praterie, ma bisogna fare di più e l'industria deve dare il buon esempio". Parola di presidente dell'Anasf.


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