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Consulentia 19, Nava apre la kermesse con un appello alla razionalità

2/6/2019

L'ex-numero uno della Consob torna a parlare nel giorno della scelta del suo successore. E, indirettamente, invita a non interpretare i numeri: "la percezione deve lasciare spazio alla realtà dei fatti".


Nel giorno della conferma della candidatura di Paolo Savona alla presidenza Consob, l’ex-numero uno della Commissione di Vigilanza, Mario Nava, torna a parlare in pubblico sul palco di Consulentia 19, l’evento organizzato a Roma da Anasf. Il direttore DG FISMA della Commissione Europea, fedele al suo stile, si è limitato a fare i suoi auguri al futuro presidente Consob e ai dipendenti dell’autorità di vigilanza, dedicando molta più attenzione alle grande tematiche nazionali e internazionali, partendo dalla recessione tecnica italiana e dalle debolezze economiche e politiche europee, ma invitando subito a non confondere realtà e percezione.

 

“Bisogna davvero distinguere i fatti dalle percezioni. Dobbiamo basarci sui numeri reali e non sulle interpretazioni dei numeri” ha sottolineato Nava ricordando che “sono 22 trimestri consecutivi che l’Europa cresce. Nel 2018 c’è stato un leggero rallentamento rispetto al 2017, ma i dati dell’Europa rispetto alla crisi del 2009 e 2013 indicano, a livello di crescita e di occupazione, una situazione migliore della percezione”. Non dobbiamo quindi chiederci se l’Italia e l’Europa sono in una condizione positiva ma chiederci se l’attuale situazione “è sufficiente”.

 

Eppure l’opinione pubblica non vede tutta questa positività nell’Unione Europea? “Non generalizziamo” ha subito chiarito nel suo intervento a Consulentia 19 Mario Nava, “ci sono paesi dove la preferenza dell’Europa è più alta rispetto ad altri. Io ritengo che le famiglie non percepiscano i lati positivi dell’Europa perché non si parla dei fatti economici reali. Non dimentichiamo che questa Europa ha fatto tornare nell’economia la componente dell’investimento”. 

 

Proprio i dati sembrano però smentire questo quadro positivo mostrando, ad esempio, l’esistenza di una recessione tecnica dell’Italia. Il motivo? “Non è una questione di produttività del capitale, né di produttività del lavoro. A frenare il paese ci sono altri fattori sui quali è importante lavorare”, ha sottolineato Nava che ha citato rapidamente anche il tema infrastrutture (pur senza fare riferimento esplicito a questioni stile TAV o simili, ndr).

 

Rimane un grande dubbio: viste le difficoltà di alcune banche siamo sicuri che non stiamo andando incontro ad una nuova crisi? Anche su questo fronte Nava si è mostrato tendenzialmente positivo ricordando che l’ultima crisi bancaria era “sistemica”, quella di oggi è “idiosincratica”, ovvero riguarda singole realtà. “Va gestita” ha concluso “ma non c’è un pericolo di contaminazione dell’economia tutta”.

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