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Statuto Enasarco, attacco al presidente

9/6/2019

“In più occasioni abbiamo sollecitato al Presidente la discussione. Purtroppo, però, non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta". Così i 5 membri del Cda della Fondazione.


Nuovo scontro in casa Enasarco. Dopo le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Gianroberto Costa a Citywire in merito alle presunte responsabilità delle componenti più critiche del cda  (Anasf, Fiarc, Federagenti e Federsercenti ndr) che, a detta di Costa, hanno più volte manifestato il desiderio di modificare lo statuto di Enasarco ma, alla fine “non hanno dato la loro disponibilità a portare avanti un’azione razionale di cambiamento”.

 

L’affermazione del presidente non è passata inosservata e ha spinto i componenti del Cda di Enasarco Nino Marcianò (Fiarc), Gianni Triolo (Confesercenti), Alfonsino Mei (Anasf), Luca Gaburro e Davide Ricci (Federagenti) ha manifestare apertamente, con una nota stampa il proprio disappunto: “Siamo stupiti dalle dichiarazioni del Presidente di Enasarco Gianroberto Costa, che in un’intervista rilasciata a Citywire sostiene che non siano mai state presentate modifiche per il rinnovo dello Statuto della Fondazione. Non è così: noi abbiamo avanzato numerose proposte, ma lui ha sciolto la Commissione incaricata”, hanno affermato i componenti del Cda.

 

Non solo. I membri del Cda precisano che “in più occasioni abbiamo sollecitato al Presidente la discussione sul tema delle modifiche allo statuto su aspetti fondamentali, come l’ampliamento dell’elettorato passivo, la trasparenza gestionale ed un maggior ruolo dell’Assemblea dei Delegati. Purtroppo, però, non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta. E la Commissione che si occupava di studiare le modifiche allo Statuto ed ai Regolamenti è stata chiusa – così come tutte le altre commissioni consiliari – col voto del presidente e della maggioranza che lo sostiene, mentre noi cinque ci siamo opposti. È chiaro che le associazioni che da sempre guidano Enasarco – tra cui in primis quella che sostiene Costa – non hanno interesse a modificare lo Statuto in senso maggiormente partecipativo”.

 

“Il Presidente – continuano i membri del Cda Enasarco – sa bene che ormai in questa legislatura, che scade ad aprile del 2020, non c’è più tempo per modificare lo Statuto: per farlo, infatti, servirebbe non solo un passaggio in Cda, ma anche l’approvazione da parte dell’Assemblea dei delegati e, successivamente, dei Ministeri competenti. Troviamo strumentale parlarne ora, dopo aver evitato l’argomento per tre anni e mezzo: ci sembra un modo per distogliere l’attenzione da ben più gravi questioni. Ad esempio, il fatto che - ad oggi - ai membri del Cda non sia stato ancora dato in visione il documento redatto dal Ministero dell’Economia  a conclusione di una attenta visita ispettiva di Enasarco”.

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