Tempo di lettura: 4min

Bufi (Anasf): "OCF, adesso serve un nuovo statuto"

9/12/2019

"Era importante garantire la stabilità istituzionale dell'Organismo". Ma ora servono nuove regole. Questo il commento del presidente dell'Associazione dei consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede.


Il prossimo 17 settembre l’assemblea dell’Organismo per la Vigilanza e Tenuta dell’Albo Unico dei Consulenti (OCF) è chiamata a votare per il nuovo presidente e a nominare i nuovi vice-presidenti e il futuro CdA dell’Organismo. Nella giornata di giovedì 12 settembre il Consiglio Nazionale di Anasf ha individuato i nomi da presentare per i vari ruoli (articolo). Scelte, in parte, diverse rispetto a quanto dichiarato nei mesi estivi ma che, come dichiara Maurizio Bufi, in questa intervista rilasciata ad Advisoronline, nascono dalla forte consapevolezza del valore istituzionale di OCF.

 

Alla fine avete deciso di ritirare la candidatura del prof. Di Ciommo e appoggiare il rinnovo della professoressa Carla Rabitti Bedogni. Quali fattori hanno determinato questo passo indietro?

Non parlerei di passo indietro ma di una decisione volta a garantire stabilità istituzionale all’Organismo. Come ha giustamente affermato il prof. Di Ciommo nell’intervista rilasciata ad Advisoronline, “Se ci fossero perplessità sulla mia candidatura, come su qualunque altro candidato presidente, sarebbe difficile poter lavorare bene. Se l’Organismo diventa terreno di lotta e non di condivisione si rischia di non offrire il giusto servizio ai consulenti, agli investitori e al mercato” (articolo). Molto “responsabilmente” il prof. Di Ciommo ha evidenziato l’importanza per OCF di poter contare su “soci compatti”. E per questo, in queste settimane, abbiamo all’interno di Anasf e, successivamente con i soci storici di OCF, riflettuto sull’importanza di trovare un accordo che fosse in linea con il principio ben espresso da Di Ciommo. Da qui la scelta di convergere sul nome della professoressa che, ricordo, siamo stati noi a indicare per primi come presidente sei anni fa. 

 

Da quanto emerso dai rumors avete anche cambiato il candidato vice presidente di OCF. Doveva essere lei il rappresentante Anasf chiamato a ricoprire quel ruolo. Perché questo cambio di rotta?

Le valutazioni e le proposte di Anasf nascono da necessità istituzionali e non da ambizioni personali. La candidatura del sottoscritto era strettamente legata a quella del prof. Di Ciommo. Come abbiamo affermato fin da subito il nostro obiettivo non era tanto creare discontinuità rispetto al passato di OCF ma avviare un processo di rinnovamento. Con la conferma di Rabitti Bedogni e l’indicazione di Tofanelli da parte degli intermediari abbiamo creduto fosse importante rinnovare il CdA di OCF con scelte mirate per quanto riguardava i membri rappresentanti del mondo Anasf. Da qui il nome di Maurizio Donato e dei quattro consiglieri. Tre nuovi (Biafore, Di Pietro e Pagani) e uno nel segno della continuità, Forti. Vorrei anche sottolineare che il sottoscritto ha sempre affermato di voler portare a conclusione il suo secondo mandato da presidente Anasf. E dal momento in cui è stato stabilito che l’XI Congresso Nazionale si sarebbe svolto a marzo 2020 ho ritenuto ancora più opportuno ritirare la mia disponibilità al ruolo di vice presidente OCF, perché ricordo che da statuto dell’associazione i due incarichi (la presidenza Anasf e la vice-presidenza OCF, ndr) sono incompatibili.

 

A proposito di Statuto. Anasf spingeva al cambio di presidente perché ritenevate opportuno evitare un “triplice” mandato. Avete cambiato opinione?

No. Ma, come dicevo in partenza, riteniamo sia importante rinnovare l’Organismo senza mai perdere la compattezza dei soci. Per questo, pur sapendo che il terzo mandato della professoressa Rabitti Bedogni è inusuale per OCF, pensiamo che sia più utile lavorare insieme nei prossimi tre anni a definire nuove regole a livello statutario, piuttosto che scontrarsi. Da questo punto di vista, quindi, mi preme sottolineare che, in accordo con i soci storici di OCF, abbiamo condiviso la necessità di rivedere l’attuale statuto dell’Organismo sul tema “Presidenza” e organi sociali in generale, prevedendo una norma che stabilisca il limite dei due mandati. Così come, ad esempio, avviene all’interno della nostra associazione ed in molte autorità di mercato.

 

Come dobbiamo interpretare, quindi, le decisioni prese oggi da Anasf?

Sono la dimostrazione del forte senso di responsabilità dell’associazione che è consapevole dell’importante ruolo dell’Organismo. Non era in atto una battaglia tra soci, né tra membri dell’Associazione. Quello di questi mesi è stato un dibattito legittimo condotto nel pieno rispetto dei singoli ruoli e dell’istituzione OCF. Ci terrei, in ultimo, a ringraziare i rappresentanti di Anasf che in questi anni hanno svolto all’interno dell’Organismo un lavoro importante e intenso.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?