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Anasf verso il Congresso “venti-venti”. Tra timori e auspici

1/14/2020 | Luciano Liccardo - socio Anasf*

Il timore insomma è che all’imminente Congresso Anasf gli interessi di parte finiscano ancora una volta per prevalere, in chiave squisitamente politica.


Il momento del congresso di un’associazione è sempre un passaggio importante per la sua vita. Lo scrivo con cognizione di causa, dopo essermi per molto tempo – al pari di tanti altri amici e colleghi – impegnato attivamente, nella fattispecie, per l’associazione nazionale dei consulenti finanziari, l’ANASF, che si prepara al suo undicesimo appuntamento congressuale dal 13 al 15 marzo prossimo a Solbiate Olona.

 

Questa volta è un po’ diversa dalle precedenti. Per la prima volta infatti, dopo molti anni, non mi trovo coinvolto direttamente, né indirettamente, a nessun titolo, nella competizione. E proprio per questo, per la grande passione verso la vita associativa che mi ha sempre animato e pur se in fase di progressivo ritiro dall’attività, trovandomi nella condizione di socio elettore avente diritto al voto, ho ritenuto opportuno dare una lettura approfondita ai programmi con cui i candidati delegati si avvicinano al congresso.

 

Correttezza vuole che – ovviamente – non trapeli in alcun modo la preferenza personale per alcuno dei 5 diversi programmi elettorali, né tanto meno nei confronti di questo o quel candidato di lista. Molto più semplicemente mi limiterò a qualche considerazione sui contenuti generali che vi ho trovato e ad un breve commento conclusivo.

 

I macro-temi affrontati dalle 5 liste centrano indubbiamente i maggiori nodi che la categoria dei consulenti finanziari si trova a dover affrontare in questo momento storico e che provo ad elencare per punti, raggruppandoli:

  • contratto, retribuzione, previdenza, fiscalità. Un ruolo che, in un mondo sempre più complesso ed attraversato da mille contraddizioni, esige al contempo flessibilità ed apertura verso soluzioni da condividere anche con altre figure professionali, va salvaguardato nella stessa misura in cui gli viene richiesto un impegno mai così intenso quanto quello necessario ora;
  • formazione e competenze. La normativa europea, tra MiFID e MiFID 2, ha ormai qualificato da diversi anni la consulenza come attività principale e non più accessoria, riconoscendo gli indubbi vantaggi di un approccio all’investitore focalizzato sulle sue esigenze, che è il mercato stesso a richiedere. Tutte le componenti dell’Associazione non possono non farne un cavallo di battaglia;
  • sinergie e sviluppo delle relazioni istituzionali. Se la professione assume aspetti che un tempo erano appannaggio esclusivo di altre figure e se la globalizzazione avanza anche in questo ambito, diventa vitale cercare connessioni sia con altre rappresentanze di categoria e stakeholders che uscire dai confini nazionali, per il fine ultimo di sviluppare la professionalità a tutto tondo; 
  • territorio e organizzazione. Un’attenzione maggiore alla presenza localizzata, diffusa e diversificata della categoria nel territorio si propone di dare spazio anche a chi finora non ha potuto esprimere a vantaggio dell’Associazione, proprio perché decentrato, un patrimonio di conoscenze e relazioni che va valorizzato, anche con eventi e iniziative ad hoc;
  • praticantato, consulenza al femminile, senior. Passaggio generazionale, ma non solo. La consulenza finanziaria 2020 non può non tenere conto della necessità di una nuova linfa, che solo i giovani e le donne possono nutrire, mentre coloro che si apprestano a lasciare la professione sono pronti a fornire il giusto contributo nel processo;
  • educazione finanziaria, rapporti con i risparmiatori, comunicazione. Grazie al grande sforzo connesso alle iniziative educational verso il proprio target finale e all’indubbio successo di Consulentia, l’Associazione dovrebbe essere ormai pronta ad un salto di qualità verso obiettivi di visibilità e promozione della professione ancora più ambiziosi.

 

Questi dunque i temi principali toccati dai vari programmi, naturalmente con diversa sensibilità ed accentuazione delle singole priorità, ma sostanzialmente si tratta di tematiche unificanti. Ci sono liste programmatiche che puntano a coprirle tutte e ad andare anche oltre, altre sono più selettive, altre ancora più innovative e altre essenziali, tutte comunque convergenti sulla necessità di non trascurarle. Dove potrebbero emergere invece differenze anche notevoli tra gli schieramenti è nell’elezione del Presidente, che per Statuto viene attualmente scelto dai componenti del Consiglio Nazionale e che una parte delle liste vorrebbe invece eletto dalla base dei delegati (non dal Governo, quindi, ma dal Parlamento, per semplificare), e nell’indirizzo da dare alle cosiddette “controllate” o “partecipate”, cioè ad oggi OCF, Enasarco, Efpa Italia, per alcune liste non abbastanza lineare e determinato. Divergenze pertanto di carattere squisitamente politico, che in parte riflettono tuttora la ripartizione delle cariche associative in base all’appartenenza dei candidati alle diverse Reti distributive.

 

Se le cose non sono cambiate rispetto al passato, i giochi per determinare la governance di Anasf del prossimo quadriennio si decideranno in sede congressuale e all’interno delle commissioni di studio che si formeranno – come da Regolamento – per l’occasione. Per questa tornata congressuale una novità assoluta è rappresentata dall’espressione del voto, che avverrà esclusivamente tramite una piattaforma online dedicata, modalità senz’altro più al passo con i tempi ma non esente da rischi di astensione, che l’attivismo dei membri delle liste ma soprattutto la grande, encomiabile efficienza della Sede di Milano provvederanno senz’altro a scongiurare.

 

Una domanda sorge spontanea: vi sono elementi di novità e autentica discontinuità in questi programmi, in linea con i tempi che viviamo, caratterizzati da cambiamenti repentini e profondi anche nell’attività consulenziale “venti-venti” ? Curiosamente mi è capitato tra le mani il documento programmatico di una lista presentata ad uno dei precedenti Congressi Anasf, una quindicina di anni fa. Bene, potrebbe essere stato scritto per quello che si terrà a Solbiate Olona, a febbraio: tematiche pressochè identiche e stessa voglia di cambiamento, stessi buoni propositi. Un indizio che in realtà porterebbe a concludere che non è cambiato nulla. Non è così, e lo sostengo in maniera convinta: l’Associazione Italiana dei Consulenti Finanziari è cresciuta in termini di riconoscimento istituzionale, visibilità e reputazione, di servizi ai soci ed iniziative.

 

Non abbastanza, forse, come effettiva capacità di interpretare le esigenze effettive di una professione in continuo cambiamento, di cui la società e il mercato tutto hanno bisogno. Prova ne sia che, ad esempio, non vi è traccia, o perlomeno non vi sono riferimenti espliciti nei programmi che si confronteranno all’ 11° Congresso, della sfida che l’Intelligenza artificiale ha già iniziato a imporre anche nel nostro settore. Potrebbe essere la killing application dell’advisory ? Se sì, come fronteggiarla ? Si potrà obiettare che non è e non può essere un tema congressuale. Vero, ma non può nemmeno essere confinata ad argomento seminariale.

 

Il timore insomma è che all’imminente Congresso Anasf gli interessi di parte finiscano ancora una volta per prevalere, in chiave squisitamente politica.

 

L’auspicio, e credo di interpretare tutti i Consulenti Finanziari di buona volontà, è che sia invece un’occasione di sano e sincero confronto di idee e cose da fare, per fare emergere tutto quanto questa categoria ha saputo - in oltre quattro decenni di esistenza - produrre nel nostro Paese in termini di contributo alla crescita e alla gestione della nostra principale materia prima: il risparmio. E soprattutto per individuare le persone, i leader giusti per guidare l’Anasf “venti-venti” verso nuovi e sempre più prestigiosi traguardi.

 

 

*Luciano Liccardo è stato Coordinatore regionale del Trentino Alto Adige  dal 2002 al 2009. Ha coordinato, per conto di Anasf, i progetti di educazione finanziaria “Risparmiare informati” e “Risparmiare informati e ..consapevoli” . Consigliere di Amministrazione di Efpa Italia dalla sua costituzione nel 2002, è stato Segretario Generale della Fondazione dal 2009 a giugno dello scorso anno.

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