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Anasf si spacca intorno a Confesercenti

7/22/2021

La decisione di aderire ad una associazione del Commercio divide il Consiglio Nazionale. Parte una petizione per fermare un'azione che, secondo i firmatari, non rispetta lo statuto e la storia di Anasf.


Anasf si divide intorno a Confesercenti. Lo scorso 16 luglio il Consiglio Nazionale dell’associazione guidata da Luigi Conte ha deliberato con una maggioranza di 18 consiglieri su 25 l’adesione a Confesercenti. La decisione ha creato una vera e propria spaccatura all’interno dell’associazione che si è tradotta subito in una petizione firmata, al momento, da circa 70 manager apicali di Anasf e che denuncia quello che è stato definito “un atto di gravità inaudita, che rischia di cancellare la nostra storia e ipotecare negativamente il futuro!”. Così si legge nel documento che AdvisorOnline ha avuto l’opportunità di visionare e che, fin dalle prime righe, critica la modalità che ha portato a questa delibera.

 

 

“Il 16.07.21 il CN Anasf è stato chiamato a deliberare l’adesione a Confesercenti. Nonostante la richiesta di poter acquisire un parere ufficiale da parte dell’Ufficio Legale dell’Anasf, prima di procedere alla votazione, e nonostante argomentati interventi contrari, una maggioranza di 18 Consiglieri su 25 ha votato l’adesione a Confesercenti”. Secondo quanto sostengono i firmatari di tale petizione c’è quindi un errore di procedura che rischia, appunto, di cancellare la storia di Anasf e che non prende in considerazione lo stesso statuto dell’associazione. 

 

Innanzitutto perché “L’adesione a un’associazione del Commercio, accettandone gli scopi statutari, significa, dal punto di vista politico, una regressione di decenni da parte della categoria dei Consulenti Finanziari, perché, dopo avere per trent’anni qualificato costantemente l’attività, spostandone progressivamente l’asse di riferimento dall’attività commerciale a quella professionale della consulenza, con questa decisione si è dato un chiaro segnale di voler ricollocare la categoria nel settore commerciale” si legge nel documento che prosegue ricordando l’evoluzione storica della professione che, a detta dei firmatari, “risulta sconfessata” da questa decisione che inserisce in un ambito non corretto la figura del consulente finanziario “ormai riconosciuto e conosciuto come una specifica figura professionale di alto livello, che, in collaborazione con l’Intermediario, assiste il risparmiatore nella costruzione dei suoi progetti di vita, dal punto di vista finanziario, assicurativo, previdenziale, patrimoniale”.

 

Ma quello che sottolineano i 70 firmatari è anche il mancato “rispetto” dello statuto. In particolare, secondo la petizione il CN non poteva decidere l’adesione a una Confederazione del Commercio e del Terziario perché: Non rientra tra gli scopi di Anasf, come individuati nell’art. 2 dello Statuto (“tutelare gli interessi morali e professionali dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, valorizzando l'immagine della categoria nei confronti dei risparmiatori, degli intermediari, delle istituzioni e dell'opinione pubblica”), che radica l’associazione nel settore della Finanza; l’adesione a Confesercenti, fortemente radicata nel settore Commercio, comporta quindi una modifica degli scopi statutari di Anasf, materia che rientra tra i poteri del Congresso; non rientra nei poteri del CN iscrivere tutti i soci Anasf, nel corso della legislatura, a Confesercenti (art. 4, comma 7 dello Statuto Confesercenti: “gli associati dell’organizzazione aderente, a seguito dell’adesione della stessa, divengono associati della Confesercenti”), con l’obbligo di osservare tutte le norme e le deliberazioni”.

 

Per questi motivi l’appello forte e deciso a rigettare “la decisione di iscriverci d’ufficio a Confesercenti”  e l’invito al “Presidente Anasf a fermarsi prima che sia troppo tardi”.

 

Tra i firmatari della petizioni ci sono i 7 consiglieri nazionali che hanno votato contro la delibera (Jonathan Figoli, Luca Ghidini, Giuseppe Giannetto, Felice Graziani, Francesco Ragone, Giuliana Rapetta, Elisabetta Trombatore), numerosi consiglieri territoriali, tre garanti (Paolo Bonella, Elio Conti Nibali, Guido Rispoli).

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