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Albo Unico, Ascosim: non perdiamo di vista il disegno di legge

12/1/2014

Il testo del Disegno di Legge è frutto di un lavoro svolto in prima persona dai tecnici del Ministero dell’Economia in stretta collaborazione con l’Autorità di Vigilanza, l’Organismo di gestione dell’APF e delle associazioni dei consulenti (ex-promotori) e dei consulenti finanziari. Ecco perché il dibattito sull'indipendenza è inopportuno


Continua il dibattito sul futuro dell'Albo Unico dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) e dei consulenti finanziari riaccesso dalla lettera firmata Nafop e che ha visto anche l'intervento di Marco Tofanelli. Oggi Advisoronline ha raggiunto Massimo Scolari, segretario generale di Ascosim che, sulla scia di Tofanelli, riporta il dibattito a livello istituzionale e in particolare commenta il Disegno di Legge n.1559 sulla riorganizzazione dell’attività di consulenza finanziaria, presentato da Presidente della Commissione Mauro Marino nel luglio scorso e in discussione in questi giorni presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato .

 

Qual è il suo giudizio sul Disegno di Legge in discussione al Senato?

Ascosim ha inviato al Presidente Marino e alla Senatrice Ricchiuti, relatrice del provvedimento, una comunicazione che sottolinea il sostegno che l’Associazione delle società di consulenza finanziaria intende assicurare al fine di giungere alla costituzione di un Albo Unico dei Consulenti Finanziari costituito da tre distinte sezioni dedicate ai consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, ai consulenti finanziari indipendenti e alle società di consulenza finanziaria. Nella comunicazione Ascosim ha ricordato gli analoghi provvedimenti già operativi nei principali paesi europei negli ultimi anni; anche in Italia, con la riorganizzazione e la regolamentazione dell’attività di consulenza finanziaria e  l’avvio dell’Albo Unico dei Consulenti, in ottemperanza a precise disposizioni comunitarie, si intende rafforzare la tutela dei risparmiatori e degli investitori.

 

Le associazioni sono state coinvolte nella definizione del Disegno di Legge ?

Il testo del Disegno di Legge, le cui linee guida erano state tracciate in un Convegno Assoreti nel giugno 2012, è frutto di un lavoro svolto in prima persona dai tecnici del Ministero dell’Economia in stretta collaborazione con l’Autorità di Vigilanza, l’Organismo di gestione dell’APF e delle associazioni dei consulenti (ex-promotori) e dei consulenti finanziari. Nel corso degli ultimi due anni le associazioni hanno avuto la possibilità di contribuire alla definizione del provvedimento e di avanzare legittime esigenze delle diverse categorie professionali. Il testo finale ne ha tenuto conto, formulando una soluzione di compromesso apprezzata da tutte le parti interessate. A qualche mese di distanza, proprio nel momento in cui il provvedimento inizia l’iter parlamentare, sembrano manifestarsi ripensamenti sia da parte dell’associazione dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) (Anasf) sia da parte di una delle associazione dei consulenti finanziari (Nafop).

 

Quali sono i temi di maggiore attrito nella discussione sull’Albo dei Consulenti ?
Uno degli elementi di discussione è la definizione dei consulenti finanziari persone fisiche che, secondo il testo presentato, assumerebbero la qualificazione di consulenti finanziari “indipendenti”, aggettivo oggi non presente dalla disciplina che regola questa figura professionale (Art. 18 bis del TUF). Un altro tema che viene messo in discussione, soprattutto da parte di Nafop, è la governance dell’Organismo di Gestione dell’Albo dei Consulenti, all’interno del quale sarebbe predominante il ruolo di Anasf e delle associazioni degli intermediari.

 

Cosa ne pensate della definizione di consulenti finanziari indipendenti prevista dal DDL?


La nostra associazione è costituita da società di consulenza che considerano essenziale il valore dell’indipendenza nella prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti. Nello stesso tempo, proprio perché è da noi ritenuto un principio sostanziale, siamo meno interessati alle dispute di natura formale e terminologica. Inoltre è noto che nella nuova Direttiva Mifid2 vi è una precisa disposizione relativa alla consulenza finanziaria indipendente e non, alla quale tutti gli operatori dovranno adeguarsi, incluso il futuro Albo dei Consulenti Finanziari. Il percorso di Mifid2 non è tuttavia ancora completato: dopo l’approvazione in maggio della Direttiva di primo livello, si dovrà attendere la Direttiva di esecuzione che fornirà ulteriori articolazioni anche alle norme che regolano la consulenza finanziaria indipendente ed i soggetti che la eserciteranno.


Dopo il 2017, con l’entrata in vigore della Mifid2  e dei relativi regolamenti di attuazione, le decisioni di denominazione dei soggetti coinvolti nella consulenza finanziaria potrebbero essere rivisitate per garantire la conformità con la disciplina comunitaria.

 

Qual è la vostra opinione sul tema della governance del futuro Organismo di gestione dell’Albo?

Per quanto riguarda la governance del futuro Albo dei Consulenti, nonché lo Statuto, in questa fase pare del tutto prematuro esprimere qualsiasi valutazione, essendo temi che verranno affrontati dal Ministero dell’Economia e dalla Consob una volta approvato il provvedimento di riorganizzazione dell’attività di consulenza finanziaria. La nostra associazione rileva tuttavia che l’attuale struttura dell’Organismo di gestione dell’APF, presieduta da un’esponente indipendente e qualificata, ha svolto un eccellente lavoro negli ultimi anni ed ha dimostrato una totale apertura al dialogo con i rappresentanti delle associazioni dei consulenti finanziari.

 

In conclusione?


In conclusione, riteniamo che tutte le associazioni e le parti interessate debbano proseguire il confronto già avviato in un clima costruttivo, di reciproco rispetto e improntato al realismo. E’ necessario che oltre alle proprie legittime aspirazioni si presti ascolto anche alle esigenze delle altre categorie, perseguendo l’obiettivo del comune interesse generale.

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