Tempo di lettura: 4min

Fee only: mercato concentrato sui clienti più ricchi

6/29/2017 | Massimo Scolari*

L'analisi del presidente di Ascosim: nel Regno Unito post RDR il modello dominante prevede commissioni continuative; calano le commissioni sui prodotti finanziari


L’Associazione dei consulenti finanziari inglesi (APFA) ha pubblicato il quinto rapporto annuale sul mercato della consulenza finanziaria in UK (The Financial Adviser Market: In Numbers) nel quale vengono pubblicati i dati aggiornati alla fine del 2016. Nell’ultimo anno si è avuta una leggera contrazione del numero delle società di consulenza soprattutto a causa di operazioni di fusione e di concentrazione tra diversi soggetti.

Il numero delle società, intorno alle 14 mila unità, è tuttavia rimasto pressoché inalterato negli ultimi otto anni. Il numero dei soggetti direttamente autorizzati è circa il 38% del totale. Nonostante la sostanziale stazionarietà del numero delle società di consulenza, nel 2016 si è osservato un aumento dello staff di consulenti finanziari che sono aumentati di circa 900 unità (+3,8%), riportandosi sopra il livello massimo degli ultimi 5 anni.



I clienti dei consulenti
Il numero dei clienti assistiti dai consulenti finanziari ha proseguito la tendenza alla diminuzione che si era già manifestata nel corso del 2015. Il numero medio dei clienti per consulente finanziario che si situava al di sopra delle 200 unità nel 2014 fino alla metà del 2015 si è ridotto progressivamente portandosi a 166 unità nell’ultimo trimestre del 2016.



L’applicazione della nuova regolametazione RDR ha indotto i consulenti inglesi ad una maggiore selezione nei confronti dei clienti, con una conseguente concentrazione sui clienti con patrimonio e investimenti più costistenti (Advise Gap). Un’ulteriore conseguenza si rileva dalla diminuzione delle operazioni in strumenti finanziari assistite da consulenza (advised sales) rispetto alle attività disposte direttamente dai clienti (non-advised sales), in particolare attraverso l’utilizzo di piattaforme informatiche. La percentuale di operazioni assistite da consulenza, che negli anni precedenti l’avvio della nuova regolamentazione rappresentava oltre il 70% del totale, si è ridotta nell’intorno del 55%, pur con alcuni segnali di miglioramento negli ultimi due anni.

Le commissioni di consulenza
Il fatturato delle società di consulenza inglesi ha superato nel settore del “Retail Investments” per la prima volta il livello di 3 miliardi di sterline, con una crescita del 9,3% rispetto all’anno precedente. Tale andamento conferma che, nonostante la flessione del numero assoluto dei clienti, i consulenti inglesi hanno saputo concentrarsi sulle fasce di mercato più remunerative. Le commissioni di consulenza continuative (Fees) hanno evidenziato un andamento ancora più favorevole essendosi incrementate del 19,6% mentre, proprio per gli effetti dlla nuova regolamentazioni, le commissioni sui prodotti di investimento sono calate del 7%.



Tra le fonti di reddito dei consulenti finanziari inglesi la parte predominante è costituita dalla consulenza su base indipendente (80%), la consulenza su base ristretta rappresenta il 16% del totale; le altre fonti di reddito risultano nei fatti marginali. La suddivisione per tipologia di fatturato mette in evidenza il maggiore ruolo ricoperto dalle commissioni di consulenza continuative (ongoing adviser charges) che rappresentano il 41% del totale e superano la quota delle commissioni di consulenza iniziali (initial adviser fees) che si ferma al 31%.



Le commissioni che derivano da attività precedenti all’entrata in vigore della RDR rappresentano l’11% del totale. L’andamento favorevole delle commissioni di consulenza non è stato tuttavia sufficiente a compensare l’aumento dei costi (in particolare dovuti alla compliance), i profitti al lordo delle imposte si sono così ridotti per il secondo anno consecutivo, con una contrazione pari al 6,7%.

Conclusioni
Il mercato della consulenza finanziaria inglese ha evidenziato nell’ultimo anno numerosi segnali di crescita sia del numero dei consulenti attivi sia del volume di fatturato delle società di consulenza. Gli effetti della nuova regolamentazione RDR si dispiegano progressivamente con un maggior ruolo delle commissioni di consulenza continuative (fee-only) mentre le commissioni sui prodotti finanziari tendono a ridurre la propria consistenza.

Il modello predominante è quello della consulenza su base indipendente. Nello stesso tempo il fenomeno dell’advise gap continua ad incrementarsi con un minore numero di clienti assistiti dai consulenti che si concentrano maggiormente sugli investitori dotati di più rilevanti consistenze patrimoniali. Il volume degli investimenti effettuati direttamente dai clienti, che si era incrementata nel periodo di entrata in vigore della nuova regolamentazione, ha evidenziato una lieve riduzione negli ultimi due anni.

*presidente di Ascosim

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?