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Il Salone del Risparmio in tre scatti

3/29/2014 | Francesco D'Arco

Gli spunti di riflessione emersi dalla tre giorni milanese, organizzata da Assogestioni, sono stati molti. Tre i grandi messaggi mandati dall'industria.


 

Si è conclusa ieri la tre giorni del Salone del Risparmio. L'edizione 2014 della manifestazione, che ormai da 5 anni riunisce a Milano tutti i principali operatori dell'industria del risparmio gestito, anche quest'anno è stata un'importante vetrina per presentare le novità del settore ma anche centro dei dibattiti sul futuro del risparmio gestito in Italia. 

 

Gli spunti di riflessione emersi dalla tre giorni milanese, organizzata da Assogestioni e che anche quest'anno ha raggiunto nuovi record di visite (più di 13.000), sono stati molti. Ma tre sono i grandi messaggi che più di altri hanno colpito in questa edizione 2014 del Salone del Risparmio.

 

Il primo, più evidente, era indicato nello stesso titolo della manifestazione ed è sintetizzabile in due parole: lungo termine. L'importanza di creare progetti di lungo periodo sia a livello di risparmio personale, sia a livello di progetti industriali, sia a livello associativo è stato evidenziato fin dalla prima plenaria, con il "manifesto" del neo-presidente di Assogestioni Giordano Lombardo che ha lanciato la triplice sfida dei Pir, del finanziamento alle imprese e della pianificazione previdenziale.

 

Il secondo messaggio, meno evidente nei dibattiti delle conferenze ma più evidente nelle parole dei protagonisti presenti in questa tre giorni all'Università Bocconi, è emerso chiaramente con le nomine dei nuovi vertici dell'associazione.

 

Per anni si è parlato di Assogestioni come di una associazione composta al suo interno da due anime e due teste che non sempre parlavano fra loro: quella degli operatori nazionali e quella degli esteri. Oggi queste due anime si presentano con "un'unica testa" e dichiarano apertamente di condividere gli stessi obiettivi. Un risultato non banale che può essere letto: come la semplice conseguenza del buon momento "economico" del settore, che ormai da 14 mesi macina record; come la crescita di una maggiore consapevolezza del valore e dell'importanza dell'industria del risparmio gestito per il futuro del sistema Italia; come un mix delle due cose. 

 

Di certo non era scontato che si arrivasse ad avere, per la prima volta nella storia di Assogestioni, un presidente interno, ovvero un rappresentante delle associate. Non era scontato che si trovasse un accordo unanime intorno a un solo nome. E non era scontato che si aprisse la porta della vice-presidenza ad un rappresentante degli operatori esteri (le associazioni spesso peccano di nazionalismo, come ha ricordato Sergio Albarelli - Franklin Templeton - neo-vice presidente di Assogestioni, nell'intervista esclusiva rilasciata ad Advisoronline. Un nazionalismo che oggi non esiste in Assogestioni.

 

Il terzo messaggio può essere racchiuso in una parola: Europa. In un momento in cui emergono, in diversi settori, forti spinte anti-europee l'industria del risparmio gestito si è mostrata in questa tre giorni dotata di un forte spirito europeo. Fin dalla plenaria di apertura, che ha visto la presenza di Steven Maijoor (Esma) e Christian Dargnat (Efama) è emersa chiaramente l'importanza di non limitare lo sguardo alle sole dinamiche nazionali ma di guardare al futuro dell'industria in un'ottica più europea, più internazionale. Anche perché oggi, come hanno ricordato Matteo Astolfi (M&G) e Sergio Trezzi (Invesco) nel corso della conferenza organizzata da Advisor, non si possono impostare modelli di business senza considerare le evoluzioni normative, e non solo, prese negli altri paesi europei. Una decisione normativa presa in un paese dell'Unione ha inevitabilmente ricadute anche a livello nazionale. E non è un caso che Giordano Lombardo, nel suo primo discorso da presidente Assogestioni, ha affermato: "Per rendere reali per l'industria e per il nostro paese le opportunità storiche, che si presentano davanti a noi, dobbiamo incrementare i nostri rapporti con i regolatori europei".

 

E' questa la fotografia positiva emersa dal Salone del Risparmio 2014, una fotografia che presenta una sola sfocatura: l'assenza quasi totale del Governo italiano. Se non fosse stato per la presenza del vice-ministro dell'Economia Enrico Morando, che ha concluso i lavori del Salone annunciando (seppure con riserva) un suo impegno personale a lavorare per una armonizzazione fiscale del risparmio gestito e previdenziale, la tre giorni milanese organizzata da Assogestioni sarebbe trascorsa senza nessuna presenza politica. Questo è forse oggi l'unico dato non entusiasmante di un'industria che da 14 mesi registra diversi record e che ancora non riceve la giusta considerazione dal Governo.

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