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Fondi in attesa della rivoluzione previdenziale

7/17/2014

Il nuovo 703, il decreto che regolerà gli investimenti delle casse privatizzate e la normativa europea sono stati al centro di un recente incontro organizzato da Assogestioni


Il nuovo 703, il decreto che regolerà gli investimenti delle casse privatizzate, la normativa europea in continua evoluzione. Sono questi i tre punti cardine della rivoluzione previdenziale presentata durante l'evento dello scorso 8 luglio organizzato da Assogestioni. In particolare, come emerso durante i vari interventi, il nuovo 703 conterrà un’articolata declinazione del principio della persona prudente, permettendo il superamento dell'approccio attuale, basato esclusivamente su limiti quantitativi, e prestando maggiore attenzione ad aspetti di natura qualitativa.
 
Con il nuovo decreto, infatti, saranno consentite, in linea di principio, tutte le operazioni di investimento con la sola esclusione di quelle espressamente vietate. “C'è una forte attesa per la pubblicazione del nuovo decreto 703, che regolerà gli investimenti delle forme di previdenza complementare" spiega Sonia Maffei, direttore del settore previdenza e Immobiliare di Assogestioni. Ma il momento è propizio per una "rivoluzione previdenziale" anche per altri motivi. In particolare, secondo Maffei, non è da sottovalutare il dato emerso dalla relazione Covip: "Leggiamo un aumento delle adesioni, seppure piccolo, che però - prosegue - va inquadrato all'interno del nostro mercato della previdenza complementare, molto diverso da altri Paesi in cui il settore ha alle spalle una storia ben più lunga. Con gli interventi previsti, anche a livello europeo, sulla ridefinizione e sul rilancio dei prodotti di previdenza complementare nonché del ruolo dei fondi pensioni come investitori istituzionali di lungo periodo, una boccata d'ossigeno al settore arriverà".
 
In questa fase l'investimento immobiliare è presente nel patrimonio dei fondi pensione solo con una quota de 3%, dal momento che più del 50% del portafoglio di questi strumenti è investito in titoli di stato, il 16% in titoli di capitale e l'11% in altri titoli di debito. Nel caso degli enti previdenziali, invece, i valori cambiano notevolmente dal momento che la componente immobiliare sale al 21%. Cifre, queste, che spingono Gian Paolo Ruggiero, dirigente direzione IV Ministero dell’Economia e delle Finanze, a chiedere al mondo dei fondi di porre maggiore attenzione al peso degli investimenti immobiliari e di pianificare una strategia di lungo termine. Posizione condivisa anche da Sonia Maffei, che spera in un incremento della parte di investimento immobiliare indiretto, "cioè effettuato per il tramite di un gestore specializzato come le SGR: una scelta importante perché le società di gestione garantiscono affidabilità ed elevate professionalità”.

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