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Lombardo (Assogestioni): "Apriamo le porte ai PIR"

7/18/2014

A tre mesi dall'elezione a presidente, il numero uno di Pioneer Investments traccia un bilancio dell'attività dell'associazione per promuovere i piani individuali di risparmio, ELTIF e previdenza complementare


A tre mesi dall'elezione a presidente di Assogestioni, Giordano Lombardo (nella foto), deputy ceo e group cio di Pioneer Investments (gruppo UniCredit), traccia un bilancio delle attività dell'associazione e riflette sulle sfide da affrontare nei prossimi mesi ricordando l'impegno di Assogestioni per promuovere i Piani Individuali di Risparmio, gli ELTIF e il rilancio della previdenza complementare, sia a livello nazionale sia a livello internazionale, con un'intensa attività verso i regolatori europei. Di seguito riportiamo l'intervista integrale apparsa sul sito dell'associazione.

Presidente, al momento della sua elezione ha indicato senza esitazione i tre fronti sui quali è importante agire per dare uno slancio di lungo periodo all'industria del risparmio gestito. Il primo di questi riguardava i Piani Individuali di Risparmio. Siamo ancora lontani dalla loro nascita?
 
Quello dei Piani Individuali di Risparmio è un tema delicato perché tocca una tematica importante come quella della tassazione delle rendite finanziarie che, come sappiamo, sono state oggetto recentemente di un incremento da parte del Governo. Purtroppo dal primo luglio sono aumentate le disparità di trattamento tra gli strumenti: alcuni ora sono al 26% altri sono fermi al 12,5%. Queste disparità potrebbero influenzare le decisioni degli investitori se nel prossimo futuro non sarà prevista una rivisitazione generale del sistema fiscale sui proventi del risparmio. 

Una rimodulazione nel tempo del prelievo fiscale potrebbe riaprire il dibattito sui PIR le cui linee guida sono state già definite nel 2011 e che nascono come forme di incentivo al risparmio di lungo termine. Oggi la percentuale di risparmio gestito nei portafogli degli italiani è poco sopra il 20%, con i PIR questa percentuale potrebbe aumentare di dieci punti in dieci anni, motivo in più per introdurli nel nostro ordinamento.
 
Un altro tema di cui si parla poco in Italia sono gli ELTIF, una novità che aprirebbe le porte al ruolo dei fondi comuni a sostegno delle piccole e medie imprese?
 
Come ho avuto occasione di ricordare più volte, strumenti come gli ELTIF consentirebbero al risparmio gestito di giocare un ruolo ancora più importante sul fronte del finanziamento di lungo termine all'economia. A riguardo non dobbiamo però dimenticare che il recepimento della direttiva AIFM potrebbe favorire una accelerazione nel processo di avvicinamento tra fondi comuni e PMI.
 
A cosa si riferisce?
 
Lo schema di regolamento attuativo dell’articolo 39 del d.lgs. 24.2.1998, n. 58 (TUF), concernente la determinazione dei criteri generali cui devono uniformarsi gli OICR con l'entrata in vigore della AIFMD ha accolto diverse proposte rappresentante da Assogestioni. In particolare, per quanto riguarda il tema delle PMI, il regolamento accoglie: il riconoscimento della possibilità di utilizzare il patrimonio di un FIA per concedere finanziamenti e il riconoscimento della possibilità di investire il patrimonio di un FIA italiano aperto in strumenti finanziari non quotati in una percentuale più alta rispetto al limite vigente del 10%. È evidente quindi che si crea un primo legame forte tra il risparmio degli italiani e l'economia reale.
 
Rimane l'ultimo punto, quello relativo al rilancio della previdenza complementare?
 
Su questo siamo in attesa di un’importante novità che vede Assogestioni molto impegnata nell'assistere le associate, ma anche i risparmiatori, che dovranno da questa rivoluzione in arrivo cogliere le migliori opportunità. Mi riferisco alle modifiche al decreto ministeriale 703/96 che attendiamo da tempo e che prevedono il recepimento nell’ordinamento italiano della normativa europea relativa all’attività e alla supervisione dei fondi pensione e l’evoluzione dei mercati finanziari. Le novità introdotte saranno molte, e tra tutte vorrei ricordare quelle relative ai criteri di investimento che conferiranno ai fondi pensione maggiore flessibilità gestionale, in particolare superando l’attuale impostazione basata sull’individuazione di limiti quantitativi, a favore di un approccio qualitativo agli investimenti che, invece, dovrà rispettare il principio di diversificazione degli attivi e dei rischi con il contenimento dei costi di transazione, gestione e funzionamento.
 
Non solo. Secondo il nuovo decreto, l’investimento in strumenti negoziati nei mercati regolamentati dovrà essere prevalente e, per quanto concerne le quote di OICR, si dovranno in futuro rispettare una serie di condizioni che assicurino la coerenza dei relativi investimenti con la politica del fondo e il rispetto dei criteri di prudenza, efficienza e efficacia. Il nuovo sistema, infatti, è fortemente improntato al principio della “persona prudente”. Il quadro delle innovazioni è ampio per questo Assogestioni è impegnata ad assistere operatori e investitori, anche con eventi aperti al pubblico come quello dello scorso 8 luglio che ha visto autorevoli rappresentanti delle istituzioni e degli operatori del mercato, anche internazionali, confrontarsi sulle nuove opportunità offerte dalla nuova 703 e sul ruolo che i fondi pensione e i diversi attori di mercato sono chiamati a svolgere nel sistema economico del nostro Paese.

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