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Risparmio e imprese, MEF e Consob spingono sull'acceleratore

4/7/2016

L'industria del risparmio gestito dovrà essere protagonista del finanziamento alle imprese, "è il momento storico ideale". Ad affermarlo Giuseppe Vegas.


L'industria del risparmio gestito dovrà essere protagonista del finanziamento alle imprese, "è il momento storico ideale", ma dall'Europa dovrebbe arrivare maggiore concretezza: "il cambiamento che pensavamo arrivasse con l'annuncio della Capital Markets Union, al momento, non è arrivato". Ad affermarlo il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, intervenuto nel corso dell'evento "Il finanziamento delle piccole e medie imprese da parte dei fondi comuni: mission (im)possible?", svoltosi oggi al Salone del Risparmio. Il finanziamento alle imprese attraverso il mercato "non più un'opzione ma una necessità", ha affermato subito il presidente della Commissione di vigilanza che si è detto ottimista sul futuro, "è il momento storico ideale, per far scattare quel meccanismo in grado di saldare i due lati della moneta, risparmio e imprese", ma auspica che l'Europa riesca a completare l'iter volto a portare ad un'uniformità di regolamenti e di sistemi di controllo tra i vari paesi.

 

Il sistema dei fondi comuni può essere un protagonista in grado di "svolgere quel ruolo che le banche da  sole non riescono più a svolgere, ma bisogna trovare una nuova sintesi tra risparmio e imprese, la contingenza è chiara e l'occasione è a portata di mano. A imprenditori e gestori non resta che fare tre cose: lavorare, lavorare, lavorare" a concluso Vegas che ha ricordato l'intensa attività svolta dalla Consob i mesi scorsi sul tema, anche in collaborazione con il MEF.

 

E proprio dal MEF, in occasione della conferenza organizzata da Assogestioni, è arrivata una nuova conferma dell'apertura ai PIR. Dopo l'annuncio del ministro Pier Carlo Padoan in occasione della plenaria di apertura del Salone del Risparmio, Fabrizio Pagani, Capo della Segreteria tecnica del MEF, nel corso dell'incontro "Il finanziamento delle piccole e medie imprese da parte dei fondi comuni: mission (im)possible?", ha affermato: "Molte imprese italiane sono sopravvissute alla crisi mostrando grandi capacità di innovazione, e non solo. Ma le imprese hanno alcuni elementi di debolezza, su tutti due: la governance e il capitale". 

 

"In questo senso l'accesso al mercato dei capitali diventa una leva utile per far fronte a queste due debolezze" ha spiegato Pagani. "Non solo fornisce nuove risorse finanziarie, ma anche una necessaria disciplina di governance, una nuova trasparenza sempre più fondamentale per far crescere le imprese italiane". Per questo l'accesso al mercato dei capitali con canali alternativi al mondo bancario si traduce in una delle chiavi di volta per il nostro sistema industriale. 

 

"È un tema centrale, ma abbiamo bisogno di ulteriori misure" ha continuato Pagani che ha indicato il nuovo decreto per la crescita come strumento per individuare quei "canali efficaci e semplici, affinché il risparmio privato confluisca sulle medie imprese italiane". Qual è questo meccanismo, qual è questo canale? "Stiamo lavorando su questo, stiamo cercando di individuare la soluzione più adatta" ha concluso il Capo della Segreteria Tecnica del MEF annunciando che la soluzione sembra vicina, ma "ha un costo: stiamo valutando tutti i parametri necessari a questo tipo di esercizio".

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