L'industria del risparmio gestito in Italia chiude il 2018 con una raccolta netta di 7,3 miliardi di euro, dopo i deflussi di 1,5 miliardi di euro registrati nel mese di dicembre. Le masse in gestione dalle SGR operative in Italia ammonta a 2.002 miliardi di euro, di cui 1.006 miliardi in gestioni collettive e 996 milioni di euro in gestioni di portafoglio. I dati emergono, come di consueto, dalla mappa mensile di Assogestioni, che evidenziano come i flussi in uscita nella seconda parte dell'anno abbiano quasi azzerato la raccolta netta in fondi aperti (+71 milioni di 12 mesi).

I deflussi, in particolare, hanno superato la cifra di 1,5 miliardi nell'ultimo mese dell'anno (-3,4 miliardi di euro a novembre). A sorreggere la raccolta dell'industria sono state le gestioni di portafoglio, in particolare quelle istituzionali, che hanno registrato flussi netti in entrata per 9,4 miliardi di euro, compensando i deflussi di oltre 4,3 miliardi di euro dalle gestioni retail. A togliere le fiches dal mercato, dunque, sono stati soprattutto gli investitori al dettaglio, spaventati soprattutto dai rischi nel reddito fisso. Leggendo nel dettaglio i dati, i più colpiti dall'ondata dei riscatti lo scorso anno sono stati i fondi obbligazionari, che chiudono l'anno con un saldo netto di circa -25 miliardi di euro.

Tutte le altre tipologie di fondi, invece, hann chiuso l'anno con un saldo in positivo: +4 miliardi i fondi azionari, +9,9 miliardi i bilanciati, +8,6 miliardi i flessibil e +2,2 miliardi i monetari. Quanto alle società, al primo posto per raccolta a dicembre si piazza il gruppo Intesa Sanpaolo (Eurizon + Fideuram), con flussi netti per 609 milioni di euro, seguita da Mediolanum a 244,9 milioni e Allianz a 177,5 milioni. Sotto il podio, troviamo Morgan Stanley a 131,3 milioni, Deutsche Bank a 121,5 milioni e Mediobanca a 120,6 milioni.