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Risparmio gestito, gestioni collettive mai così bene dal 2017

1/28/2021 | Daniele Riosa

Nonostante un dicembre in rosso, da inizio 2020, secondo i dati forniti da Assogestioni, la raccolta netta dell’industria segna un più +7,8 miliardi. Record del patrimonio gestito


Va in rosso la raccolta dell’industria del risparmio gestito a dicembre. Nell’ultimo mese dell'anno, secondo quanto emerge dalla consueta mappa mensile stilata dall’ufficio studi di Assogestioni, il sistema registra una flessione di 15,4 miliardi (+5,9 miliardi a novembre).a seguito di un’operazione tecnica straordinaria del gruppo Generali che ha influito sul saldo mensile dei mandati istituzionali e, quindi, sul conteggio totale delle gestioni individuali (-20,4 miliardi).

Da inizio 2020, sempre secondo i dati forniti da Assogestioni, la raccolta netta dell’industria del risparmio gestito segna un più +7,8 miliardi. Quella delle gestioni collettive è pari a 25,2 miliardi di euro, di cui circa 19 miliardi investiti nei fondi aperti. Il dato dalle gestioni collettive è il migliore registrato dal 2017. Dai dati sulle macro categorie dei fondi aperti, emerge che nel 2020 le famiglie italiane hanno indirizzato i propri risparmi in particolare verso i prodotti azionari (+15,2 miliardi), i bilanciati (+8,5 miliardi) e gli obbligazionari (+8,2 miliardi). Da segnalare il record del patrimonio gestito dall’industria a dicembre 2020: sui massimi storici a 2.392 miliardi, +85 miliardi rispetto alla fine del 2019.

Tornando al mese di dicembre, le gestioni collettive segnano una raccolta di quasi 5 miliardi contro i 2,15 miliardi di novembre. All’interno della categoria i fondi aperti hanno registrato flussi netti pari a 2,8 miliardi mentre quelli chiusi hanno visto investimenti netti per poco più di 2,1 miliardi. Crollo delle gestioni di portafoglio che segnano deflussi per circa 20 miliardi a seguito, come spiegato da Assogestioni in precedenza, di “un’operazione tecnica straordinaria del Gruppo Generali che ha influito sul saldo mensile dei mandati istituzionali (-21,1 miliardi)”. 

Scendendo nel dettaglio della raccolta dei fondi aperti, quelli di lungo termine si mantengono sulla stessa linea di novembre raccogliendo 4,8 miliardi e a livello di singole asset class gli investitori sono tornati a privilegiare i fondi azionari nei quali si sono riversati investimenti per poco più di 3,3 miliardi. Quasi dimezzati rispetto a novembre gli investimenti netti verso gli obbligazionari a più 1,58 miliardi di euro. Afflussi per 747 milioni per i bilanciati, in netta ripresa rispetto a novembre.

Continua anche a dicembre il trend negativo dei monetari a meno 2 miliardi, male anche i fondi flessibili che hanno chiuso il mese con un rosso di 897 milioni. Anche a dicembre i flussi si sono indirizzati maggiormente sui fondi di diritto estero che hanno raccolto 2 miliardi di euro. Chiudono in positivo i fondi di diritto italiano a più 789 milioni, un bel balzo rispetto ai meno 167 milioni di novembre.

A livello di singole società, tra le prime venti, sul primo gradino del podio troviamo Poste Italiane con una raccolta di oltre 3,2 miliardi di euro (2,35 miliardi a novembre), segue il Gruppo Intesa San Paolo con una raccolta che supera i 2,3 miliardi (2,9 miliardi il mese precedente). Sul terzio gradino del podio troviamo Morgan Stanley a più 675 milioni. Anima Holding quarta con 624 milioni.

Tra le società in rosso c’è da segnalare appunto Generali con meno 26 miliardi di euro. Il risultato, come ribadisce il gruppo in una nota “non rappresenta un reale deflusso sui fondi gestiti, ma è determinato da un’operazione di semplificazione amministrativa del servizio di gestione del portafoglio di un cliente istituzionale. Tale operazione ha portato all’esclusione dal perimetro analizzato da Assogestioni di quote di fondi riservati, istituiti da terzi, che in precedenza erano inclusi all’interno di mandati assicurativi gestiti da Generali Insurance Asset Management SpA Società di gestione del risparmio (GIAM). GIAM continua ad agire come gestore delegato di circa il 90% degli stessi fondi per conto del cliente. Poiché la componente di fondi riservati in subdelega a GIAM era già conteggiata nel patrimonio gestito, per ragioni di reporting e onde evitare un “double counting”, l’operazione influisce con segno negativo una-tantum sui dati mensili di dicembre, mentre su base annua il patrimonio effettivo gestito da GIAM evidenzia un trend positivo”.

Chiudono in negativo dicembre Schroders a meno 332 milioni e BNP Paribas a meno 379,7 milioni di euro.

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