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Assogestioni: ecco l'identikit del sottoscrittore di fondi comuni

12/2/2021 | Marcella Persola

La nuova edizione dell'Osservatorio redatto dall'associazione per la prima volta include anche i fondi esteri collocati presso la clientela italiana


Prevalentemente di genere maschile, abitante del Nord Italia, di età media intorno ai 60 anni, che predilige un piano di investimento del capitale. Questa la fotografia dello sottoscrittore medio di fondi comuni indicata dall'Osservatorio sui sottoscrittori di fondi comuni realizzato da Assogestioni

La nuova edizione dell'Osservatorio che per la prima volta è esteso anche ai fondi esteri collocati presso la clientela italiana, analizza le informazioni sugli investitori individuali in fondi comuni con dati aggiornati a fine 2020

Vediamo assieme i più importanti highlights. Il numero stimato di sottoscrittori di fondi comuni in Italia sono 11,5 milioni, circa 1 italiano su 5. Il 41% di essi appartiene alla generazione dei baby boomer, i nati tra il 1946 e il 1964, e circa la metà sono donne.

 

Il valore medio generale dell’investimento in fondi è pari a 47.000 euro. Importo che varia in base alla tipologia del prodotto: più basso per i sottoscrittori di fondi italiani (30.000 euro), più alto per gli investitori in fondi esteri. Tra questi, il valore dell’investimento medio in fondi cross border si attesta a 56.000 euro.

 

La struttura della domanda descrive un profilo anagrafico in miglioramento che colma in parte il gap di genere esistente tra i risparmiatori, con le donne che rappresentano il 47% dei sottoscrittori. Gli uomini detengono il 55% dell'investimento complessivo contro il 45% delle donne. L’età media ammonta a 60 anni e 7 su 10 rientrano nella fascia 40-74 anni. L’importo medio investito è superiore alla media tra le fasce più adulte della popolazione (oltre i 56 anni).

 

Lo studio, infine, analizza anche la distribuzione della partecipazione al mercato dei fondi per area geografica. Circa due terzi degli investitori risiedono nel Nord Italia: il 38% nel Nord-Ovest, il 26% nel Nord-Est. Nel Centro risiede il 19% dei sottoscrittori, al Sud l’11% e il 5% nelle Isole.

 

Laddove la distribuzione della partecipazione è maggiore assistiamo anche a importi medi investiti pari o superiori alla media. La modalità di sottoscrizione scelta dal 63% dei risparmiatori è il versamento unico (PIC), mentre il 24% investe prevalentemente tramite piani di accumulo (PAC). La quota restante investe in forma mista (PIC/PAC).

 

I dati relativi alle tipologie di fondi più presenti nei portafogli dei sottoscrittori indicano che le masse investite in fondi flessibili rappresentano il 33% del totale. L’asset allocation evidenzia valori differenziati in base alla tipologia di prodotto. Tra i fondi italiani prevale l’investimento in fondi flessibili (46%) e obbligazionari (31%). Tra i prodotti esteri cresce la componente azionaria, con il valore per i fondi cross border che si attesta al 47%.

 

L’Osservatorio analizza anche il grado di rischio degli investimenti, tipicamente strutturato su 7 livelli da 1 (rischio minimo) a 7 (rischio massimo): per due terzi è compreso tra 1 e 4. L’80% dei fondi italiani ha un grado di rischio compreso tra 1 e 4. Per il 53% dei fondi cross border è invece superiore a 4. La maggior parte dei fondi italiani è acquistata attraverso il canale bancario (95%). Il peso dei fondi distribuiti dalle reti di consulenti finanziari aumenta tra i prodotti esteri: per i fondi cross border sale al 43%.

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