Il 2 agosto è prevista l'entrata in vigore dell'obbligo di integrare nella valutazione di adeguatezza MiFID 2 le preferenze del cliente in tema di sostenibilità. In vista di un obbligo che entra in vigore in tempi abbastanza ravvicinati, e prima che vengano pubblicate le linee guida, i promotori si interrogano su come confrontarsi con il cliente sui temi ESG.

Alla conferenza di Assogestioni “Parliamo sostenibile: come spiegare l'ESG al tuo cliente” al Salone del Risparmio 2022 si è parlato delle modalità di comunicazione più adatte per affrontare il tema della sostenibilità, offrendo ai promotori preziose indicazioni su come interagire su questo fronte con i propri clienti.

Salvatore Gnoni, investment and reporting division, ESMA, ha dichiarato che “l’Accordo di Parigi richiede un rafforzamento delle misure per contrastare il cambiamento climatico. Tuttavia, quando parliamo di sostenibilità ci sono anche da considerare i fattori sociali e di governance. Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità è bene inviare agli investitori dei segnali chiari di cambiamento”.

“La valutazione di adeguatezza rimane uno dei requisiti più importanti per gli investitori. In questo senso abbiamo pubblicato un documento di consultazione. Noi di ESMA faremo il possibile per far capire le difficoltà sollevate ma ci aspettiamo che gli intermediari siano consapevoli dell’importanza del ruolo di accompagnare il cliente nelle giuste scelte di investimento e di aiutarli a capire meglio tutte le questioni legate alla sostenibilità”, ha aggiunto Gnoni.

“L'industria si sta preparando ad affrontare l'entrata in vigore dell'obbligo di integrazione del sustainability assessment, nonché le potenziali criticità nella messa in atto di tale disposizione”, ha dichiarato Jean-Luc Gatti, direttore comunicazione, Assogestioni. “Abbiamo voluto sottoporre i consulenti finanziari a un sondaggio per capire meglio come viene percepito il tema della sostenibilità. Dallo studio emerge che la sostenibilità è diventata un elemento qualificante della comunicazione delle SGR. Il 70% dei messaggi che vengono trasmessi dalle società contiene riferimenti ESG”.

I consulenti finanziari si sentono preparati per supportare i clienti? Il 56% dice si, il 36% ha bisogno di maggiori informazioni, mentre il 12 % si dichiara completamente impreparato.

“I dati dimostrano che il consulente ha la consapevolezza di cosa significhi sostenibilità”, Joele Saggese, caporedattore Class Cnbc, CLASS CNBC. “Il risparmiatore si dichiara interessato ma il 36% degli intervistati dice di aver bisogno di maggiori informazioni”.

Giovanna Boggio Robutti, direttore generale, FEDUF, ha aggiunto che “il problema principale è che la maggior parte degli italiani non chiedono, non si informano perché non capiscono la gravità del problema. Bisogna trovare delle chiavi di comunicazione che ci permettano di parlare apertamente di temi di natura economica finanziari in modo chiaro”.

“L’educazione finanziaria è una grande necessità ma la chiave è riuscire a farsi ascoltare. Per farlo è necessario mettere in pratica queste tre semplici regole”, ha sottolineato Diego Rizzuto, formatore e comunicatore scientifico, Taxi1729.

“In primo luogo, bisogna avere qualcosa di interessante da dire e averlo capito chiaramente. Se comunichiamo cose che non abbiamo capito si rischia di annoiare e di non farsi comprendere”.

“La seconda regola è sfruttare le emozioni, perché i ricordi legati alle emozioni rimangono impressi nella nostra mente. Infine, la terza regola è lo storytrelling, ovvero trasformare quello che abbiamo capito in una storia.

“I giovani sono quelli più attenti alle tematiche legate alla sostenibilità. Per questo è necessario comunicare in modo chiaro, semplice e con un tocco di leggerezza”, ha concluso Rizzuto.