E sono 13. Il Salone del Risparmio si avvicina, e tutti i protagonisti dell’evento stanno scaldando i motori promuovendo le conferenze in programma. Stiamo parlando di più di 120 incontri che affronteranno le più svariate tematiche, dagli investimenti, alla consulenza finanziaria, passando dalla sostenibilità e dall’educazione finanziaria. 

Come sempre, per rendere più semplice l’orientamento dei visitatori Assogestioni ha previsto per le conferenze 7 diversi percorsi che dovrebbero aiutare a inquadrare l’argomento affrontato. Asset allocation e strategie di investimento (P1), mercati privati ed economia reale (P2), distribuzione e consulenza (P3), sostenibilità e capitale umano (P4), previdenza complementare (P5), educazione e formazione (P6), innovazione e digitalizzazione (P7): sono questi i 7 insiemi individuati dagli organizzatori e oggi è già possibile verificare quale di questi percorsi sarà protagonista dell’evento.

Utilizzando i filtri che la piattaforma del Salone del Risparmio mette a disposizione emerge che i tre percorsi protagonisti saranno, neanche a dirlo, il P1 (con 39 conferenze), il P3 (23) e il P6 (31), ovvero i dibattiti che vedranno al centro delle discussioni le strategie di investimento, i servizi di consulenza finanziaria e il tema dell’educazione finanziaria. Nulla di nuovo rispetto a quanto si è registrato in passato.

Quello che colpisce, ad una prima analisi, rispetto al passato è la retromarcia intorno al tema della sostenibilità. Il numero di conferenze che nella prossima edizione del Salone del Risparmio saranno dedicate in primo luogo al percorso numero 4, dedicato a sostenibilità e capitale umano, saranno solo 13. Un numero in netto calo rispetto a quanto registrato nel 2021 e nel 2022 quando gli appuntamenti dedicati al P4 erano rispettivamente 21 e 28. 

Siamo di fronte ad una perdita di entusiasmo? Non credo. Ma è sicuramente la conferma che l’industria, che esattamente un anno fa parlava di un futuro “umano, responsabile e digitale” (queste le tre parole chiave dell’edizione 2022 del Salone del Risparmio) si è scontrata in questi mesi con una realtà sempre più difficile da interpretare e da gestire. E si è scontrata con un’evoluzione normativa, intorno alla sostenibilità, che non aiuta il dibattito.

Così come sembra complicato affrontare il tema dell’economia reale. Da anni sottolineiamo l’importanza di costruire un ponte tra il risparmio e le pmi, nonostante questo, anche nel 2023 saranno meno di 10 le conferenze dedicate al percorso n. 2 che ha come oggetto i mercati privati e l’economia reale.  Eppure il presidente Assogestioni Carlo Trabattoni nel suo discorso di apertura dell’edizione 2022, tra le altre cose, affermò: "Vogliamo e dobbiamo essere una componente fondamentale per lo sviluppo del Paese, operando come motore strategico e rilevante. L’obiettivo è trasformare la liquidità sui conti correnti, che sta diminuendo, investimenti anche per favorire la trasformazione digitale e verde".

Evidentemente una sfida che richiede tempi più lunghi del previsto e che, forse, dovrà essere rimarcata anche quest’anno. Di certo ci auguriamo che questi due pilastri, fondamentali per il futuro dell’industria, non vengano persi di vista dagli attori del mercato. E, mettendoci dalla parte delle famiglie, aggiungiamo un terzo pilastro che però rimane costantemente nell’ombra: quello della previdenza complementare. Anche quest’anno il percorso n. 5 non va oltre le solite 2 conferenze.

*nel calcolare il numero di conferenze dedicate ai singoli percorsi sono state prese in considerazione solo le "prime scelte". Spesso gli eventi al Salone prevedono un tema principale e un tema secondario. Nella valutazione del programma dei tre anni presi in esame è stato analizzato solo il tema principale