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Assoreti: ecco perché ora è il momento di reclutare i giovani

3/10/2017

Assegnate le prime borse di studio per gli studenti dell'Università Cattolica che parteciperanno al percorso di studi dedicato alla consulenza finanziaria


Le reti di consulenti finanziari non possono fare più a meno di giovani leve. Questo il messaggio emerso ieri durante la cerimonia di presentazione della convenzione per l’anno accademico 2016-17 tra Assoreti e Università Cattolica del Sacro Cuore che ha istituito un percorso di studi dedicato al “consulente finanziario delle reti”. Il percorso ha preso avvio lo scorso anno (ieri sono state assegnate le borse di studio per i migliori studenti dell’anno 2015/2016) con la partecipazione di una ventina di studenti, impegnati anche nello svolgimento di uno stage presso alcune imprese associate ad Assoreti che hanno aderito all’iniziativa.

Alla cerimonia hanno partecipato, oltre al preside della Facoltà di Economia Domenico Bodega e al direttore del Dipartimento di Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale Marco Ercole Oriani, il presidente di Assoreti Matteo Colafrancesco e il segretario generale Marco Tofanelli. Durante l’evento, Stephane Vacher, responsabile comunicazione di Fideuram, ha presentato le iniziative messe in campo dal gruppo per lo sviluppo e la formazione dei neolaureati inseriti nella rete e l’iniziativa Campus Fideuram. Marco Dal Brun, responsabile servizio sviluppo risorse e percorsi di carriera di Banca Generali, ha illustrato in dettaglio il processo di reclutamento della banca del Leone, estremamente selettivo (dai 5.000 contatti annui, si arriva a 800 interviste e poco più di un centinaio di ingaggi: 161 lo scorso anno, 136 nel 2015), mentre Maurizio Goio, responsabile commerciale formazione rete di vendita di Banca Mediolanum, ha spiegato il modello “Banca Mediolanum” (“la banca senza la banca”, primo modello di banca leggera senza una rete di sportelli in Italia) sbarcato sul mercato nel 1997 e ora diventato un punto di riferimento non solo per il settore ma anche all'interno del processo di ristrutturazione delle reti commerciali delle banche tradizionali. 

Valentina Stranieri, responsabile gestione HR e sviluppo professionale di FinecoBank, ha descritto l’approccio della banca basato su semplicità, digitalizzazione e sulla centralità dell’uomo, che rappresenta la tecnologia più evoluta che esista e la figura chiave nella gestione della relazione con il cliente; ha quindi introdotto il percorso di inserimento come consulente finanziario, denominato “Progetto Giovani”. Presenti in sala anche Mario Ambosi e Luciano Liccardo, rispettivamente presidente e segretario generale di Efpa Italia, e Ferdinando Rebecchi, responsabile BNL BNP Paribas Life Banker.

“Abbiamo avviato percorsi di formazione interessanti con Tor Vergata a Roma e Università Cattolica a Milano. Le associate hanno aderito in maniera entusiastica all’iniziativa, che offre inoltre la possibilità di stage per i giovani neolaureati, e ora speriamo che seguano nuovi accordi con altre università. La professione di consulente finanziario è senza dubbio molto attraente per i giovani interessati al mondo della finanza, anche se negli ultimi anni a entrare sono stati soprattutto operatori bancari in uscita a seguito della crisi del sistema bancario. Ma questa migrazione non potrà durare all’infinito. Per questo le reti dovranno prepararsi al ricambio generazionale e dovranno essere pronte ad accogliere le nuove leve” ha spiegato Matteo Colafrancesco (nella foto).

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