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L'Italia delle "reti"? Un modello per l'Europa

10/13/2018

Visti i risultati raggiunti crediamo sia il momento di esportare i capisaldi dell'industria in tutti i paesi dell'Unione. Parola di Marco Tofanelli (Assoreti).


Il presidente Assoreti, Paolo Molesini, nel corso del suo intervento al convegno del 2 ottobre, ha mandato un messaggio molto chiaro all’Europa sottolineando i punti fermi della disciplina italiana dell’offerta fuori sede che, secondo l’associazione, dovrebbero essere presi ad esempio in tutti i paesi dell’Unione Europea.

 

Ma quali sono gli obiettivi di Assoreti? Lo abbiamo chiesto al segretario generale dell’associazione Marco Tofanelli che subito invita a guardare ai risultati ottenuti dall’attuale modello costituito da intermediari, persone fisiche e offerta fuori sede: “la disciplina della nostra industria ha dato prova di efficacia sia per quanto riguarda la crescita del settore, sia per quanto riguarda la tutela del risparmiatore. Oggi il settore registra masse superiori ai 500 miliardi di euro e serve 4 milioni di famiglie, offrendo un servizio di consulenza finanziaria importante per il Paese. E questo grazie anche all’insieme dei capisaldi ricordati tutti nella relazione introduttiva al convegno del 2 ottobre dal nostro presidente”.

 

Sulla base dei risultati raggiunti dal settore in questi anni, infatti, Molesini ha affermato in relazione che “è una disciplina che ben potrebbe, anzi forse dovrebbe, essere estesa agli altri Paesi Ue”. “Il modello italiano”, rincara Tofanelli, “ha dimostrato una modularità che garantisce a tutti i clienti trasparenza e gestione dei conflitti di interesse, nel pieno rispetto della loro tutela. Credo che in sede domestica, e poi anche comunitaria, sia giunto il momento di superare, per disciplinare quest’attività, i concetti di promozione e collocamento, che trovo giuridicamente recessivi: la storia ha dimostrato che questa industria integra, anche normativamente, il servizio di consulenza pura”.

 
Quindi non c’è spazio per altri modelli? “Ce ne sono molti, in realtà. Ma qualunque modello che volesse sostituire quello attuale sarebbe nuovo e privo di una storia lunga e nota; per questo non abbandonerei mai una struttura complessa ed efficiente che ha dato grande prova di sé. Ripeto, guardiamo alla nostra storia e, visti i risultati raggiunti, crediamo sia il momento di “esportare” questo modello in Europa” conclude Tofanelli.

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