Tempo di lettura: 4min

La consulenza vira sulla previdenza

6/7/2023 | Marcella Persola

Questo tema è stato al centro del dibattito del convegno organizzato da Assoreti, nel corso del quale è stata annunciata la proposta rivolta ai giovani consulenti


La consulenza e la previdenza sono legate da un filo molto sottile e necessitano sempre di più una dell'altra. E' questa la fotografia che emerge dal dibattito scaturito all'interno dell'evento organizzato da Assoreti dal titolo  “Consulenza finanziaria e previdenza complementare, tra trend demografici e ricambio generazionale”  dove si è affrontato anche il tema del ricambio generazionale, presentando in anteprima una nuova proposta normativa, da intendersi come un primo incentivo destinato ai giovani che decidono di entrare nel mondo della consulenza finanziaria.

 

La proposta, accolta come emendamento al DL Lavoro - in corso di esame al Senato - prevede che i giovani consulenti finanziari under 30 siano esonerati, per un anno, dal versamento dei minimi contributivi a Enasarco e - unitamente all’impegno delle Associate ad Assoreti di garantire, per pari durata, il rapporto contrattuale. Secondo gli intervenuti (Massimo Doris in qualità di presidente di Assoreti e Alfonsino Mei, presidente di Enasarco) questa proposta potrebbe contribuire ad innalzare il livello occupazionale nel nostro Paese e, al tempo stesso, sostenere le esigenze della aging economy.

 

“La misura conferma la sensibilità del sistema nell’incoraggiare soluzioni a favore dell’evoluzione generazionale del settore. L’impegno di Assoreti nel sostenere meccanismi di entrata delle nuove generazioni vede direttamente coinvolte le Associate nel garantire stabilità di carriera dei più giovani nel mondo della consulenza, specialmente nella fase più critica, quella di avvio all’attività" sottolinea Doria. "Quello di oggi è un segnale importante e di incoraggiamento per i professionisti di domani, espressione di consapevolezza da parte del sistema del periodo storico attuale ma anche di proficua collaborazione con tutti i soggetti e le istituzioni coinvolte per incentivare l’occupazione giovanile, specialmente in un settore – come il nostro – che contribuisce al valore del risparmio del Paese”. C'è da sottolineare che fino ad oggi non si è proprio stati con le mani in mano è che ciascuna delle associate ha cercato di interpretare il tema del ricambio generazionale a suo modo, chi con programmi dedicati, chi con il lavoro in team. Soluzioni che probabilmente dimostreranno la loro efficacia nel lungo termine, ma era necessario che vi fosse anche una "soluzione più di sistema". 

 

“Al di là dell’ampliamento della base contributiva, è importante la funzione sociale in senso ampio che le casse di previdenza possono svolgere nel sistema Paese” interviene Mei, che precisa come ogni anno si perdano circa 4000 agenti in parte per problematiche demografiche ma anche per processi di disintermediazione in atto.

 

E il tema demografico o meglio dell'aging è stato al centro dell'intervento del professore Ordinario di Teoria e Politica Monetaria alla Luiss, Giorgio di Giorgio, che ha illustrato i risultati della ricerca che Assoreti ha commissionato al CASMEF - Centro Arcelli per gli Studi Monetari e Finanziari della Luiss – e che evidenziano come l’attuale tendenza demografica del Paese possa rappresentare un driver all'ambito previdenziale.

 

Di Giorgio ha evidenziato come nel 2050 la quota di individui sopra i 65 anni sarà pari al 34,9% della popolazione (rispetto al 23,5% registrato nel 2021) e come tale tendenza aumenterà la pressione sul sistema di previdenza complementare che oggi appare insufficiente a sostenere le esigenze delle generazioni future: gli iscritti a formule di previdenza complementare risultano, infatti, solo 8,7 milioni pari al 34,7% della forza lavoro, per un risparmio pensionistico di circa 213 miliardi di euro – corrispondente al solo 4% delle attività finanziarie delle famiglie italiane.

 

Per questo le reti hanno davanti a loro una platea fertile. In linea con le esigenze di una popolazione che cambia, il ruolo assunto dalle reti come attori sociali sarà fondamentale. Lo ricorda anche il sottosegretario al MEF Federico Freni come la consulenza finanziaria possa rappresentare il veicolo migliore per un progressivo assestamento culturale che porti a un sistema di solidarietà intergenerazionale che oggi il solo sistema pubblico non è in grado di generare. Opinione condivisa anche dall'altro sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali presente all'evento Claudio Durigon.

 

Freni ricorda come anche negli altri paesi europei il binomio pubblico-privato, così osteggiato in Italia, si è dimostrato la soluzione migliore per affrontare determinate tematiche. "Questo binomio è l'unico che ci consente di andare avanti" sottolinea Freni che considera il privato un booster operativo anche in altri.

Ma indubbiamente resta cruciale il ruolo della consulenza. Le reti capace di movimentare il 15% della ricchezza delle famiglie italiane, possono e devono dare un contributo importante in tale ambito. Da qui l’importanza strategica di incentivare la crescita della professione con incentivi ai giovani under 30 che si mostrano interessati ad intraprendere l’attività di consulente (pari al 35% degli iscritti all’esame dell’Albo), ma anche valorizzare le competenze professionali di quelli che già operano presso un intermediario (3,5% sono gli under 30).

 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?