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PRIIPs e MIFID II devono parlare la stessa lingua

8/18/2015

Ad affermarlo gli esperti di EFAMA (associazione che riunisce le Assogestioni europee) che rispondono ad una consultazione avviata dalle autorità dell'UE sul tema KID.


Si è chiusa lunedì 17 agosto 2015 la consultazione avviata da EBA, EIOPA ed ESMA sul documento "Technical Discussion Paper on PRIIPs" con l'obiettivo di individuare la via migliore per la creazione del KID per i prodotti d’investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati (i Packaged Retail and Insurance-based Investment products – PRIIPs, appunto) che oggi coprono una vasta gamma di strumenti di investimento che vengono commercializzati a investitori retail, e che non sono regolati dalla MIFID.

 

Tra le realtà che hanno partecipato alla consultazione spicca anche EFAMA, associazione che riunisce le Assogestioni europee e che ha reso pubblica la sua risposta alle autorità. Una risposta che, pur "apprezzando lo sforzo" delle authority di avviare una discussione per individuare parametri tecnici adatti alla creazione del KID per i PRIIPs, ne critica la tempistica. "Sfortunamente, sia il timing (periodo estivo), sia la deadline ravvicinata (la consultazione è stata avviata il 23 giugno e chiusa il 17 agosto, ndr)" non permettono ai membri di EFAMA di fornire all'ESA "un adeguato approfondimento e un feedback completo sul tema oggetto della discussione tecnica" scrivono gli esperti dell'Associazione europea.

 

Nelle 37 pagine di risposta ai 99 quesiti posti dalle autorità di vigilanza EFAMA invita, in particolare, i legislatori europei a evitare che i KID dei PRIIP si trasformino in un vantaggio (o svantaggio) per determinati prodotti sia per quanto riguarda i parametri tecnici che saranno inseriti nel KID, sia da un punto di vista dei costi di implementazione del futuro KID. A riguardo l'invito di EFAMA è di un allineamento tra la direttiva PRIIPs e la MIFID II. "Riguardo ai calcoli dei costi (per il cliente finale, ndr) proposti per i PRIIP riteniamo fondamentale un pieno allineamento con gli obblighi informativi contenuti nella direttiva MIFID II" scrivono gli esperti di EFAMA. "Ovviamente per le società di distribuzione la comunicazione dei costi dei prodotti dovrà essere contenuta nei KID dei PRIIP, allo scopo di poter calcolare (e fornire al cliente) il costo aggregato sia del prodotto sia del servizio offerto" continua EFAMA. "Per questo è essenziale che la base del calcolo di tale costo sia allineato con la base del calcolo richiesto dalla MIFID II, dal momento che entrambe le direttive si basano sul principio della completa trasparenza dei costi". 

 

È questo un punto essenziale per la nascita dei KID dei PRIIP, secondo EFAMA che invita, infine, le authority a rendere pubblici i risultati dei test condotti sui consumatori dalle autorità sul tema PRIIP e che potrebbero influenzare la progettazione del documento che, conclude EFAMA, non "deve essere troppo semplificato. Le decisioni di investimento non devono basarsi su un eccessiva semplificazione delle informazioni".

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