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ESG, EFAMA incoraggia l'approccio flessibile

7/11/2020 | Marcella Persola

In risposta alla consultazione della Commissione Europea, l'associazione europea dei fondi, sottolinea che sarebbe auspicabile un approccio che promuova sviluppi dinamici nell'ambito degli investimenti sostenibili


Anche EFAMA si esprime sul tema della sostenibilità. Già nel corso della presentazione del Fact Book dell'associazione, avvenuta il 2 luglio scorso, il direttore generale era entrato nel merito della questione, sottolineando come il tema delle strategie ESG fosse focale per l'industria dei fondi, ma come l'assenza di una tassonomia uniforme rendesse difficile fare delle analisi sui dati dei fondi. E aveva chiarito che EFAMA avrebbe riposto alle consultazioni sul tema proposte dalla Commissione Europea

L'8 luglio scorso la European Fund and Asset Management Association (EFAMA), ha pubblicato la sua risposta alle consultazioni della Commissione Europea sugli atti delegati che cercano di integrare i rischi di sostenibilità e i fattori di sostenibilità negli OICVM, AIFMD e MiFID.

"EFAMAA ha sempre sostenuto fermamente la creazione di un quadro solido per gli investimenti sostenibili che faciliti la transizione verso un'economia europea più sostenibile. In questo contesto, l'associazione considera il lavoro della Commissione sull'integrazione delle considerazioni sulla sostenibilità come una pietra miliare essenziale che incoraggerà ulteriormente la disponibilità dei prodotti ESG per gli investitori europei" si legge nella nota. Ma la questione che i responsabili politici europei si trovano ora ad affrontare è se creare un sistema standardizzato, oppure optare per un approccio flessibile che promuova sviluppi dinamici nell'ambito degli investimenti sostenibili.

La posizione di EFAMA è di incoraggiare l'approccio flessibile. La MiFID II, gli OICVM e gli AIFMD nonché gli atti delegati dovrebbero garantire che l'investimento sostenibile diventi mainstream. Tuttavia, le proposte della Commissione nel loro stato attuale non raggiungeranno questo obiettivo, sottolinea l'associazione.

 

L'EFAMA insiste quindi  su alcuni elementi che reputa essenziali, come il fatto che la MiFID deve essere pienamente allineata al Sustainable Finance Disclosures Regulation (SFDR) con una chiara distinzione tra i prodotti dell'articolo 8 (cioè i prodotti che promuovono caratteristiche ambientali e sociali, alias prodotti della strategia ESG) e i prodotti dell'articolo 9 (cioè i prodotti che perseguono investimenti sostenibili). Per l'associazione si deve evitare una situazione nella quale a un cliente che esprime preferenze di sostenibilità non possa essere offerto un prodotto ai sensi dell'articolo 8, mentre lo stesso prodotto può essere commercializzato come promotore di caratteristiche ambientali o sociali nell'ambito della SFDR.

 

L'EFAMAA sostiene l'integrazione dei rischi di sostenibilità come parte della politica di gestione del rischio a livello di fondi in OICVM e AIFMD, ma non vede alcuna ragione per introdurre questo rischio specifico nel contesto delle disposizioni relative alla due diligence organizzativa generale o ai requisiti in materia di conflitto di interessi, che per loro natura non sono legati ai rischi.

 

Infine, i requisiti specifici per la gestione del rischio di sostenibilità sottolineano la necessità che tale gestione del rischio si basi su informazioni affidabili. Mentre l'EFAMAA spera che le modifiche all'NFDR (Non-Financial Reporting Directive) miglioreranno la disponibilità e l'affidabilità dei dati ESG, l'NFRD non sarà in vigore in tempo per l'entrata in vigore delle norme modificate di questi OICVM e AIFMD. Almeno fino al 2023-2024, l'informativa da parte degli emittenti sarà completata su base non standardizzata "comply and explain". Fino a quando non sarà in vigore la revisione della NFRD, l'EFAMA insiste sul fatto che i gestori di attivi dovrebbero essere autorizzati a valutare i rischi di sostenibilità anche su base qualitativa quando le imprese istituiscono i loro quadri di gestione del rischio.

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