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Consulenti autonomi pronti per la vigilanza di OCF

3/2/2018 | Redazione Advisor

La domanda chiave è: il soggetto che presta il servizio di consulenza è indipendente oppure è potenzialmente portato a mediare tra l’interesse del cliente e quello della banca?


Uno dei temi caldi del momento è rappresentato dalla vigilanza sull’Albo dei consulenti finanziari, che passerà entro la fine dell’anno da CONSOB al nuovo Organismo OCF. Le nuove figure che entreranno nell’albo (professionisti e società di consulenza fee only) non sono intermediari e prestano il servizio di consulenza senza detenzione di denaro o strumenti finanziari del cliente, il cui patrimonio è depositato presso banche depositarie a cui i consulenti non hanno accesso. In un contesto di questo genere acquisisce rilevanza il metodo di remunerazione dei professionisti o delle società.

 

Le domande chiave per capire sono: il soggetto che presta il servizio di consulenza è indipendente oppure è potenzialmente portato a mediare tra l’interesse del cliente e quello della banca? Un advisor può non dare piena e totale disclosure sui propri potenziali conflitti d’interesse come, ad esempio, l’esistenza di incentivi finanziari?  

 

L’Organismo ha recentemente coinvolto gli operatori del settore per conoscere le metodologie di lavoro adottate dalla community dei fee only e per organizzare i lavori del nuovo servizio di vigilanza che a breve riguarderà, oltre che gli ex PF, anche le figure che popoleranno le due nuove sezioni dell’Albo.

 

“Con le innovazioni che stiamo apportando ai nostri sistemi di CRM e di compliance - rivela Luca Mainò, cofondatore di Consultique e portavoce dell’associazione NAFOP - sarà possibile essere completamente in linea con la nuova direttiva MiFID2 e con le disposizioni previste dal regolamento CONSOB. I nostri applicativi consentiranno ai Consulenti Indipendenti e alle loro SCF di inviare all’Organismo, periodicamente e in forma automatizzata, le informazioni affinché l’OCF stesso possa agevolmente monitorare la correttezza dell’attività degli iscritti e il mantenimento del requisito di indipendenza, la perdita del quale porterebbe, come noto, alla radiazione dall’Albo”.

 

“Per la profilatura del cliente - continua Mainò - abbiamo creato un nuovo modello multi-variato di test MiFID2 compliant, sul portafoglio aggregato del cliente che verifica l’adeguatezza della raccomandazione, archiviata in un registro inviolabile ed immodificabile, di facile consultazione. L’analisi di rischio, volatilità e duration, oltre che delle performance, verrà oggi arricchita come richiede CONSOB, dall’indicazione ex ante ed ex post delle informazioni sui costi e gli oneri dei servizi di investimento e accessori, del costo della consulenza e degli strumenti d’investimento raccomandati. L’obiettivo è di permettere al cliente di vedere l’effetto dei costi sull’effettiva redditività dell’investimento”.

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