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1/3/2014 | Marcella Persola
Seppure la maggiore parte delle reti conferma di non avere programmi dedicati alle donne promotrici, altre strutture si stanno attrezzando o lo hanno già fatto da tempo per valorizzare al meglio i talenti al femminile.
Forse perché queste società hanno capito che esiste e sta sempre più emergendo un modello al femminile di svolgere la professione, che evidenzia dei punti di forza (maggiore fedeltà alla struttura di appartenenza, maggiore promozione del proprio intermediario; più alto portafoglio medio), tutti elementi che hanno fatto riflettere alcune società. Ed ecco così "fioccare" dei programmi ad hoc.
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