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No alla definizione di "non-indipendenti"

7/4/2014 | Giuseppe Cannizzaro*

La modifica della denominazione da “Consulenti Finanziari (ex-promotori finanziari)” a “Consulenti Finanziari abilitati all’offerta fuori sede” è di certo una buona notizia, ma...


Il nuovo albo unico dei consulenti finanziari sembra ormai essere in dirittura d’arrivo. La modifica della denominazione da “Consulenti Finanziari (ex-promotori finanziari)” a “Consulenti Finanziari abilitati all’offerta fuori sede” è di certo una buona notizia poiché risolve un evidente disallineamento tra la definizione e il ruolo effettivamente svolto dalla nostra categoria.

 

In ordine all’aggettivo “indipendenti”,  che andrebbe aggiunto all’altra categoria di “consulenti finanziari” che farebbero parte del medesimo Albo, apprezzo e condivido i motivi di perplessità recentemente espressi in merito dal presidente della nostra associazione, l’Anasf,  Maurizio Bufi.

 

Ciò che verrebbe fuori da una siffatta distinzione  sarebbe  una vera e propria contraddizione in termini, essendo l’indipendenza presupposto essenziale per una efficiente e soprattutto corretta attività di consulenza.

 

Ed è  il caso di precisare che di consulenti indipendenti si parla ormai da qualche anno ma nessuno ne ha mai visto uno.  Mi riferisco ad un consulente che, al pari di un consulente finanziario (ex-promotore finanziario), segue 100/150 famiglie  con patrimoni medi di 100/200 milioni e anche meno,  che periodicamente  gli pagano la parcella.

 

Quelli che invece si vedono e, soprattutto,  si sentono spesso sono coloro che hanno interesse affinchè tale categoria di ologrammi si trasformi in professionisti in carne ed ossa per potergli vendere  i servizi a supporto della loro futura attività.

 

Vediamo da tempo questi sedicenti esperti proferire il verbo della consulenza finanziaria dal loro saccente pulpito, del tutto autoreferenziale e velleitario. Sempre impegnati a denigrare  in ogni modo i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), brutti, cattivi e pieni di conflitti di interessi.

Solo che questi non sono fantasmi e non fanno pura teoria. 

Hanno contribuito fattivamente a scrivere la storia della finanza Italiana degli ultimi trent’anni, determinato la nascita della legge che ha istituito i fondi di diritto italiano (77/83), inciso nell’ evoluzione normativa e oggi rappresentano, indiscutibilmente, l’unico vero esempio in Italia di consulenza  vera e “fruibile” da parte dei risparmiatori.

 

Ed è di tutta evidenza che se, in generale, la loro opera di consulenza indipendente non avesse prevalso sui potenziali  conflitti di interessi, certamente presenti, sarebbero già da tempo estinti.

Non sarebbe tollerabile affibbiare loro, seppur indirettamente, l’offensiva definizione di non-indipendenti a distinzione di altri soggetti che, oltretutto, devono ancora dimostrare la loro esistenza.

 

* Consulente Finanziario dal 1984 
Professionista certificato €fa TM

 

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