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8/26/2014 | Marcella Persola
Ma le performance del gestore rendono attrattivo un fondo? E' questo il tema al centro della nuova pubblicazione di Cerulli Associate, che nel mese di agosto si è focalizzata nell'esaminare la correlazione tra la vendita di fondi comuni e i suoi rendimenti, che in alcuni casi è diventata molto debole. Gli episodi ai quali abbiamo assistito sembrano confermarlo. Se in alcuni casi il passaggio di un gestore da un asset manager a un altro ha significato il deflusso anche consistente di parte del fondo, in altri casi tale assioma non ha più grande considerazione.
"Anche per le società che hanno forti performer o gestori che attraggono flussi costanti, non è garantito che questo aspetto continuerà. L'esempio di quello che ha accaduto a PIMCO ne è una conferma" nota Barbara Wall, direttore delle ricerche della società di consulenza e analisi.
E anche i numeri sembrano confermarlo. I fondi comuni europei hanno attratto circa 37,6 miliardi di nuovi flussi in giugno, portando il dato da inizio anno a 242 miliardi. I nuovi flussi in fondi nella prima metà del 2014, secondo lo studio di Cerulli sono stati meno rispetto a quelli raccolti nello stesso periodo del 2013 (205 miliardi vs 245,6 miliardi). Mentre i fondi passivi hanno attratto di più con 36,9 miliardi di flussi nei primi sei mesi del 2014 contro i 33 del 2013. Quasi a conferma che l'alpha del gestore non sia più così sinonimo di attrattiva per molti investitori, che preferiscono quindi indirizzarsi verso altre scelte.
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