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Leadership al femminile: le pf aumentano

12/2/2014 | Redazione Advisor

Ma sono ancora tanti gli ostacoli per una carriera in rosa nel mondo del gestito. La differente percezione del tema tra uomini e donne negli esiti di una ricerca Anasf - Learning Edge


“Capire le criticità che le promotrici finanziarie affrontano tutti i giorni nello svolgimento del proprio lavoro, in relazione al rapporto con colleghi, capi e clienti, può aiutare a cogliere spunti utili che portino a far crescere quel 17% di donne sul totale degli iscritti all’Albo dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari)”. Così Germana Martano (nella foto), direttore generale di Anasf, ha commentato l’indagine sulla leadership femminile, realizzata dall’Associazione a novembre in collaborazione con Learning Edge e presentata in occasione di un webinar lo scorso 24 novembre insieme con Odile Robotti, amministratore unico della società che ha curato la ricerca, nonché autrice del libro “Il talento delle donne”.
 
 
Se nell’ultima relazione annuale Apf emergono segnali di cambiamento in riferimento alla presenza delle donne nella professione –con un aumento del 3,3% nel 2013 rispetto all’anno precedente e un 37% di nuovi mandati nel 2013 a fronte di un 24% nel 2012- è vero anche che si rilevano alcuni fattori di criticità nello svolgimento della professione in un ambiente pressoché ancora maschile. Fattori di criticità evidentemente percepiti in modo diverso dall’universo maschile e da quello femminile. In base alla propria esperienza lavorativa, le donne sono quindi trattate al pari degli uomini? Sì per oltre la maggioranza del campione maschile, mentre solo il 18% del panel femminile si trova d’accordo con questa affermazione.
 
 
“E’ innegabile che esistano degli ostacoli diversamente percepiti da uomini e donne”, ha commentato Martano. “L’84% dei pf uomini appartenenti al campione punta il dito sulla complessità della conciliazione del lavoro con  l’impegno che richiede una famiglia, mentre per le donne la percentuale su questo aspetto scende al 60%, riconoscendo anche in altri fattori le problematiche principali a un equo avanzamento delle donne nella propria carriera: la connotazione al maschile dell’ambiente di lavoro è tra questi, come anche il fatto che capi uomini tendano a preferire come collaboratori di fiducia, più o meno consciamente, altri uomini”. 
 
 
Odile Robotti ha aggiunto come la discriminazione di genere abbia radici lontane, in cui lo stereotipo femminile collide con il modello di leadership comune, basato su assertività e forza. Cosa fare dunque in futuro per risolvere questi gap di trattamento tra uomini e donne nella promozione finanziaria e più in generale nell’ambito professionale? “Aumentare la consapevolezza attorno a questo tema è un primo passo verso la soluzione. Imparare a superare queste barriere è il passo successivo: saper negoziare per noi stesse, mantenere alta l’autostima e imparare le regole del gioco”, hanno concluso le relatrici al termine del webinar.
 
 

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