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5/26/2015 | Massimo Morici
Rivoluzione a Basiglio dove Mediolanum e Banca Mediolanum hanno approvato il progetto di fusione “inversa” di Mediolanum in Banca Mediolanum, società il cui capitale sociale è interamente detenuto dalla prima. La decisione, comunicata dalle due società ieri sera, comporterà la quotazione delle azioni di Banca Mediolanum sul mercato telematico azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana. La fusione, si legge in una nota, si pone nel contesto della razionalizzazione della struttura del gruppo bancario Mediolanum conseguente alla recente assunzione del ruolo di capogruppo da parte della controllante Mediolanum.
Banca Mediolanum, così, ritornerà a svolgere le attività di indirizzo e coordinamento del gruppo bancario, con l’obiettivo di accorciare la catena partecipativa, di efficientare i processi organizzativi e gestionali, al contempo migliorando il livello di redditività e salvaguardando i marchi e la vocazione commerciale del gruppo bancario Mediolanum. L’operazione, in attesa dell’ok da Bankitalia e della conseguente adozione del nuovo statuto di Banca Mediolanum e all’ammissione a quotazione sul MTA delle azioni ordinarie della stessa, sarà effettuata utilizzando, quali situazioni patrimoniali di riferimento, i bilanci al 31 dicembre 2014 approvati da Mediolanum e da Banca Mediolanum.
Per effetto della fusione, gli attuali soci di Mediolanum diverranno soci di Banca Mediolanum: il progetto prevede l’assegnazione agli azionisti di Mediolanum di una azione ordinaria Banca Mediolanum per ogni azione ordinaria di Mediolanum da essi detenuta. Le azioni di Banca Mediolanum attribuite in concambio agli aventi diritto avranno godimento regolare ed attribuiranno ai loro possessori i medesimi diritti.
Con la fusione "si accorcia la catena di controllo dell'azienda, una cosa vista molto bene dal mercato" ha detto Ennio Doris, presidente di Banca Mediolanum e a.d. di Mediolanum. "La societa quotata - spiega - diventa capogruppo bancario, prima avevamo una società e una banca. Accorciare la catena di controllo è stato ideale, c'è più semplicità e, soprattutto, gli azionisti diventano azionisti di una società operativa e non di una holding".
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