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L'errore che frena il risparmio

6/4/2015 | Elio Conti Nibali

L'idea di incentivare la spesa a danno dell'accantonamento, che è finalizzato al momento della cessazione del rapporto di lavoro, risulta evidentemente un clamoroso passo falso.


I primi dati che i consulenti del lavoro hanno analizzato sembrano bocciare, senza alcun ombra di dubbio, il provvedimento del governo che consente di mettere in busta paga il TFR.
Le voci critiche per la verità si erano levate subito da più parti, contestando sia nel merito sia nella formulazione la novità, ma il Governo dicendosi fiducioso mi pare avesse stimato in circa il 50% dei dipendenti il potenziale di soggetti interessati.


Leggere oggi di un'adesione pari allo 0,005% è più che un flop, è una campana a morto per questo provvedimento. Dal punto di vista tecnico, autorevoli voci hanno già da tempo valutato come inefficiente dal punto di vista fiscale la scelta di inserire in busta paga il TFR, almeno per un'ampia fascia di potenziali fruitori. Ma, ancor di più deve essere rimarcata la portata "culturalmente" negativa che certe decisioni rischiano di generare. 

 

Anche tenendo conto del grave periodo di crisi che stiamo attraversando, e della difficoltà a trovare soluzioni che consentano una ripresa dei consumi che nel tempo possa davvero dare ossigeno al sistema Paese, l'idea di incentivare la spesa a danno dell'accantonamento, che è finalizzato al momento della cessazione del rapporto di lavoro, risulta evidentemente un clamoroso errore.

 

Ravvisiamo, peraltro, una fortissima contraddizione con l'esigenza di costruire consapevolezza sulla necessità di fare scelte di lungo termine quanto al risparmio previdenziale, di ragionare per ciclo di vita, di incentivare la scelta dei fondi pensione, destinando ad essi proprio il TFR. Una visione certamente condizionata dall'emergenza che rischierebbe però di creare tanti scompensi, difficilmente sanabili nel tempo.


Fortunatamente, le percentuali insignificanti lo dicono, i lavoratori hanno avuto maggior buon senso di chi ha proposto la novità, confermando che sono altri i provvedimenti che ci si attende per il rilancio dell'economia.
 

La speranza adesso è che si riparta, invece, dalla necessità di dare maggiore smalto al risparmio previdenziale, riparando qualche stortura che ultimamente ha rischiato di penalizzarlo, e puntando su una forte campagna istituzionale di sensibilizzazione: su questi temi, certamente, l'attenzione sarà altissima ed i risultati vantaggiosi per tutti, in primis per il nostro Paese.
 

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