L'educazione finanziaria è destinata a fallire

Parte con queste parole l'ultimo comunicato stampa diffuso dal Fecif (federazione che riunisce le associazioni europee dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari)) relativo alla seconda European Financial Conference del 10 dicembre.
17/12/2015 | Francesco D'Arco

L'educazione finanziaria è fondamentale ma "è destinata a fallire". Parte con queste parole l'ultimo comunicato stampa diffuso dal Fecif (federazione che riunisce le associazioni europee dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari)) relativo alla seconda European Financial Conference, svoltasi lo scorso 10 dicembre 2015 a Brussels.

 

L'evento, dal titolo “Social Welfare in Times of Economic Stagnation: Can smart regulation stimulate private pensions?”, ha visto la partecipazione di importanti membri di EIOPA, EFAMA, EBF, AGE, Deloitte e AILO, e per l'Italia la presenza di Germana Martano, direttore generale Anasf. Al centro dei dibattiti la tutela dei risparmiatori e la necessita di stimolare i risparmiatori a concentrarsi maggiormente sull'attività di pianificazione finanziaria di lungo periodo. 

 

"Regolatori, industria e consumatori hanno bisogno di lavorare insieme per affrontare un problema molto serio come quello degli investimenti di lungo-termine. È questo dei messaggi chiave dell'evento" ha chiarito Paul Stanfiedl, segretario generale del Fecif che, sul tema pensioni, ha esplicitamente parlato di "bomba ad orologeria". "Serve un lavoro coordinato tra tutti gli attori del mercato per evitare una catastrofe" ha affermato Stanfield. 

 

Ma la risposta al problema non potrebbe essere una adeguata "educazione finanziaria"? "L'educazione finanziaria dovrebbe essere perseguita, così come lo sviluppo della digitalizzazione del risparmio. Ma è probabile che queste sono solo una piccola parte della soluzione" si legge nella nota diffusa dal Fecif. "In primo luogo i giovanni hanno bisogno di essere incentivati a impegnarsi verso una pianificazione finanziaria di lungo periodo, verso il proprio futuro. Ed è su questi fronti che i governi, i regolatori e l'industria sono chiamati a lavorare insieme".

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