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Bancari: negli ultimi sette anni oltre 27.000 esuberi

10/26/2016

Nel 2015 sono stati chiusi 850 sportelli e tagliati 1.900 posti di lavoro. Mediobanca: le banche sono più liquidide e redditizie ma non prestano denaro


Negli ultimi sette anni gli esuberi nelle banche italiane sono stati più di 27.000, in larga parte effettuato con un'incentivazione all'esodo. A questi si aggiungono 1.900 tagli ai posti di lavoro nel 2015 e 850 sportelli chiusi. I dati emergono dal rapporto "Le Principali Società Italiane" dell'Ufficio Studi di Mediobanca, secondo cui la forza lavoro delle banche della Penisola è calata dello 0,6%, mentre gli sportelli (-2,9%) sono scesi da 29.363 (2014) a 28.515 unità (2015). A tagliare sono state soprattutto le banche commerciali (-760 sportelli, -4,1%), mentre per le popolari la riduzione è stata più contenuta (2% pari a circa 120 sportelli).

In media, secondo i dati di Mediobanca, in Italia si contanto 10 dipendenti per sportello, 7 per le Bcc a fronte di una raccolta dalla clientela per filiale che vale a 57 milioni di euro per le banche commerciali e che scende a 37 milioni per le Bcc. Lo studio rileva, inoltre, un paradosso del sistema bancario in Italia: è più liquido e nuovamente redditizio, ma eroga meno credito. Nell'ultimo anno la liquidità è cresciuta di 3,9 miliardi (+24,2%), portandosi a 20 miliardi, favorita dal QE della Bce, mentre i mezzi propri sono cresciuti a 225,5 miliardi, con un incremento di 5,6 miliardi (+2,6%). Al tempo stesso, nel 2015 le banche commerciali in forma di Spa hanno ridotto i crediti alla clientela per 5,4 miliardi (-0,6%), le popolari per 3,5 miliardi (-1,2%), le Bcc per 0,2 miliardi (-0,2%), mentre fa capo alle banche di investimento la contrazione più corposa per 8,7 miliardi (-6,5%). Nel 2015 il roe del sistema si è riportato in positivo all'1,4% dopo quelli negativi del 2013 (-8,9%) e del 2014 (-3,8%).

La qualità del credito resta peraltro il profilo più problematico del settore. In dettaglio, a fine 2015 la massa dei crediti deteriorati netti (dati consolidati) ammontava a 198,1 miliardi, ovvero l'11,3% dei crediti verso la clientela. Hanno incidenze superiori alla media le Popolari (14,7%) e le Bcc (12,7%). Il coefficiente patrimoniale di vigilanza si attesta al 14,9% per il sistema, con le Bcc in questo caso sopra la media (16,9%), mentre le Popolari subiscono un certo ritardo (13,5%). L'utile aggregato è stato pari a 3,1 miliardi di euro dopo il rosso di 8,8 miliardi dell'anno precedente. Al risultato positivo hanno contribuito le banche commerciali con 2,2 miliardi di utile rispetto alla perdita di 5,4 miliardi del 2014 e quelle di gestione titoli e patrimoni (1,5 miliardi di utile), mentre hanno chiuso in perdita le popolari (-1,4 miliardi che seguono -4,6 miliardi di euro del 2014). Le Bcc hanno segnato utili per 12,8 milioni dopo i 353 milioni del 2014.

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