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SSgA: il 2017 sarà un replica del 2016

12/13/2016

L'asset manager americano ha presentato a Milano l'outlook per il prossimo anno. Bond e azioni: ecco dove puntare


Il 2017 sarà un altro anno caratterizzato da sviluppi politici e strategici che avranno un impatto straordinario sui rendimenti degli investimenti. Le sorprese Trump e Brexit, hanno contrassegnato il 2016 come anno di cambiamento in tutto il panorama geo-politico, con implicazioni significative sia per l’economia che per i mercati, mentre la politica populista e il sentiment anti-globalizzazione hanno posto le basi per cambiamenti politici significativi nei prossimi mesi. È quanto emerge nell’outlook di State Street Global Advisors, divisione di asset management del gruppo State Street, presentato a Milano alcuni giorni fa da Chris Probyn (nella foto), chief economist, e Niall O’Leary, head of EMEA fixed income portfolio strategists.

"In un contesto dove molte banche centrali sono a corto di strumenti di politica monetaria, la riluttanza a impiegare misure di stimolo fiscale è finalmente svanita” sostiene Chris Probyn, chief economist di SSGA. “L’austerità è meno pronunciata nell’Europa continentale. Il Regno Unito sta posticipando il suo piano di ritorno a un surplus di bilancio dopo il risultato del referendum sull’uscita dall’Unione Europea. Il Canada e il Giappone stanno introducendo nuovi pacchetti di stimolo fiscale. La Cina sta utilizzando misure fiscali mirate a supportare la crescita economica e la transizione verso un‘economia più orientata ai consumi”.

Parlando della proposta del Presidente Trump di tagliare le tasse e di aumentare gli investimenti nelle infrastrutture Probyn spiega che entrambe “potrebbe potenzialmente dare una forte spinta alla crescita economica degli USA verso il 3% nel prossimo semestre” anche se il rischio è quello di spingere la Fed ad alzare più velocemente i tassi (Probyn si attende almeno quattro rialzi nel 2017 e altrettanti nel 2018) e di produrre così un mini-ciclo “boom – bust” che potrebbe far precipitare l’economia americana in recessione dopo due-tre anni. Quanto all’Italia, Probyn ha ricordato che la stagnazione del settore industriale dura da 40 anni e che l’economia tricolore è scesa del 10% dal 2008 quando quella dell’Eurozona è cresciuta del 2,4%. Anzi, secondo l’economista di SSgA il nostro paese è quello che è cresciuto di meno da quando è entrato nell’euro: durante i primi nove anni di esistenza dell’Eurozona l’Italia è cresciuta del 15% rispetto a un’espansione del 26% dell’area euro.

Passando agli investimenti, SSgA ricorda che per gli investitori in cerca di rendimenti l’evoluzione dei mercati obbligazionari e azionari richiederà un approccio più sfumato e prudente, anche perché i modelli di volatilità suggeriscono che il prossimo anno si verificheranno rischi più elevati per i mercati azionari. "Da non sottovalutare, inoltre, è la volatilità delle valute, che è diventato un fattore decisivo e che non può essere ignorato" sottolinea O'Leary ricordando, come esempio, che la migliore e la peggiore Borsa del Vecchio Continente è stata quella di Londra (indice MSCI UK), a seconda della valuta di riferimento. 

Sul fronte azionario, gli esperti del colosso americano privilegia i titoli finanziari spinti dall’aumento dei tassi di interesse da parte della Fed, che dovrebbe costituire un vantaggio per il settore, perché causerebbe l’incremento dei margini di interesse. Allo stesso tempo la politica più restrittiva della Fed potrebbe limitare settori come i beni di consumo discrezionali, che hanno beneficiato di condizioni di accesso al credito agevolate. La previsione a un anno per i titoli azionari dei mercati sviluppati (eccetto gli USA) è paragonabile al 3,3% che ci attendiamo per gli Stati Uniti: pertanto l’asset manager invita gli investitori a considerare con cautela le azioni internazionali, con posizioni di sottopeso in Europa e nell’area Asia-Pacifico. Nei mercati emergenti le azioni cresceranno di circa il 6% nel 2017, nell’ottica di una prospettiva di crescita più forte, come conseguenza della fine della recessione per Russia e Brasile e della fine dell'impatto negativo del calo dei prezzi delle materie prime.

Passando al reddito fisso, per le obbligazioni governative statunitensi a 10 anni SSgA prevede, da un lato, un rendimento dello 0,3% annuo e, dall’altro, un rendimento negativo dello 0,3% per i titoli di stato dei mercati sviluppati al di fuori degli Stati Uniti. Il credito e il debito high yield negli Stati Uniti sembrano favorevoli, con previsioni annuali rispettivamente al 2% per cento e al 5,1%. Quanto alle materie prime, secondo SSgA il continuo eccesso di offerta e la crescita modesta a livello globale manterranno probabilmente l'energia limitata all’interno di un range, con una leggera tendenza al rialzo nel 2017, mentre i metalli preziosi, come l'oro, dovrebbero continuare a performare bene in un contesto caratterizzato da tassi di interesse negativi diffusi a livello mondiale e da un graduale ritorno a livelli più elevati di inflazione.

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