Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile netto di 223 milioni, in crescita del 5% rispetto ai 213 milioni dello stesso periodo del 2016. Il margine di interesse si è attestato a 40 milioni (-5%) e le commissioni nette a 409 milioni (+7%), per un risultato della gestione ordinaria pari a 459 milioni (+3%). Il totale delle masse amministrate è salito per la prima volta oltre quota 200 miliardi, a 202,9 miliardi (+4,8 miliardi da fine 2016). L'andamento positivo delle commissioni - si legge in una nota - riflette la crescita delle masse medie di risparmio gestito epa variazione del product mix a favore delle polizze unit linked. Sostanzialmente stabili (+1%) le spese di funzionamento, a 126 milioni, che portano il rapporto cost/income a migliorare del 27%.

La raccolta netta è di 2,3 miliardi di euro (+24%) e mostra un mix decisamente più favorevole rispetto ai primi tre mesi del 2016 con la componente di risparmio gestito che ha registrato una performance eccellente (+3,4 miliardi) a fronte di un deflusso di 1,1 miliardi di risparmio amministrato. A fine marzo il numero dei private banker si attestava a 5.878 (+30 unità in 12 mesi), con un portafoglio medio pro-capite di 35 milioni di euro.

Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1 è al 16%. "I risultati del primo trimestre confermano la validità del nostro modello e del nostro indirizzo strategico”ha commentato l'a.d. Paolo Molesini (nella foto). "Creare valore per i nostri clienti attraverso un approccio consulenziale di grande qualità è il nostro unico traguardo. Tutte le società del nostro gruppo contribuiscono in modo sostanziale a questo grande risultato, con entusiasmo e convinzione” ha concluso il top manager.