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Ecco cosa dirà Draghi alla prossima riunione della Bce

10/23/2017

Il mercato si attende maggiori dettagli sul futuro del piano di Qe. AllianzGI: "L'impatto del tapering sarà tutt'altro che neutrale"


La riunione della Bce di giovedì 26 ottobre sarà forse l’evento più importante non solo della settimana, ma anche della seconda metà del 2017: il mercato si attende, infatti, maggiori dettagli sul futuro del piano di Qe da parte del presidente Mario Draghi (nella foto. Il consensus prevede una riduzione degli acquisti a partire da gennaio a 30 miliardi di euro mensili, ma un allungamento del piano di 6 o forse 9 mesi. Molti fattori economici e di mercato nella zona euro supportano questo cambiamento di rotta ormai molto atteso, spiega AllianzGI in una nota: il contesto economico e finanziario favorisce un minore intervento della banca centrale nei mercati obbligazionari; il tasso di crescita è uniformemente robusto, sostenuto in misura uguale dalla spesa per consumo e dagli investimenti; i principali indicatori economici rimangono incoraggianti e quelli di fiducia sono ai valori massimi di tutti i tempi; la Bce ha compiuto la parte più importante del suo mandato combattendo efficacemente la deflazione, con un'inflazione core ancorata all'1%; la ripresa del ciclo del credito appare sostenibile.

"Draghi dovrà tranquillizzare i mercati sostenendo che la politica monetaria resterà ancora accomodante: non c'è ancora alcuna data finale precisa per il piano di Qe, il mantenimento della forward guidance sui tassi dopo la fine del Qe e il reinvestimento degli ammontari in scadenza" spiega Alberto Biolzi, responsabile direzione Wealth Management di Cassa Lombarda. "Sebbene i mercati si aspettino largamente una riduzione del programma di acquisto, l'impatto del tapering sarà tutt'altro che neutrale a causa dei valori molto elevati da esso coinvolti. Per comprenderli è sufficiente confrontare l’impatto del Qe attuato dalla Federal Reserve ed il programma messo in atto dalla Bce. Al tasso attuale, la BCE acquista più di sette volte l'importo netto totale dei titoli di Stato emessi nella zona euro, mentre il programma della Fed non ha mai superato il livello dei Treasuries netti emessi" sottolineano gli esperti di AllianzGI.

"La Bce è consapevole del fatto che il tapering sia un’operazione estremamente sensibile per i mercati, pertanto sottolineerà probabilmente che la riduzione del programma di acquisto di obbligazioni sarà condizionata da alcuni fattori, piuttosto che automatica. Questo tono rassicurante consentirà alla banca di mantenere la massima flessibilità nell’uscita dalla sua politica monetaria non convenzionale" concludono gli esperti dell'asset manager tedesco.

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