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Mercati: 10 rischi da monitorare nel 2018

1/26/2018 | Redazione Advisor

Il 2018 sarà un anno di consolidamento della crescita, non mancano però alcuni fattori da guardare con attenzione


Il 2018 sarà un anno di consolidamento della crescita, non mancano però alcuni fattori da monitorare con attenzione. Ecco 10 rischi da cui guardarsi, secondo Esty Dewk Roditi (nella foto) investment specialist di Natixis Investment Managers.

1. Tutto è consensus. Sono molto poche le view (incluse le nostre) che divergono dal consensus - per quanto tempo ancora avremo ragione? Se il mercato è compiacente, cosa accadrà quando si sveglierà?

2. La crescita vacilla. L’elemento principale che sostiene il rally dei mercati (soprattutto quelli azionari) è la convinzione di un proseguimento di una crescita solida e globale. Cosa potrebbe accadere se si iniziassero a vedere spaccature nelle prospettive di crescita o se una delle regioni economiche più grandi dovesse iniziare a vacillare?

3. Stretta delle banche centrali. Certo, il mercato è a conoscenza del fatto che le banche centrali possono rimuovere gli stimoli nello stesso momento. Ma se le banche centrali dovessero spostarsi verso un atteggiamento più aggressivo prima di quanto atteso, i mercati potrebbero spaventarsi. E se la BCE dovesse uscire dalle obbligazioni e mettere fine al QE prima di settembre, potrebbe allarmare il mercato obbligazionario e l’high yield europeo con esso. Ultimo ma non meno importante, in caso di diminuzione della liquidità, i rischi di un’entità sovra indebitata aumenterebbero.

4. Volatilità. Ci attendiamo un rialzo graduale della volatilità dai livelli estremamente bassi, ma i mercati sono diventati in qualche modo compiacenti e, se dovessero improvvisamente assistere a oscillazioni più forti, il rally potrebbe essere messo a rischio. E ci sono numerosi eventi da qui in avanti che potrebbero causare un’elevata volatilità (eventi politici e geopolitici).

5. Valutazioni. Nessun mercato - né all’interno dell’azionario che all’interno dell’obbligazionario - al momento è economico. Le valutazioni ampie potrebbero iniziare a pesare sul sentiment del mercato, in particolar modo se la crescita dovesse mostrare segni di rallentamento. In questo momento, la crescita è alla base dei mercati azionari, in quanto la redditività continua a migliorare - anche se i mercati stanno trascurando le valutazioni in quanto i profitti sono forti - ma se il sostegno alla crescita dovesse vacillare, i mercati potrebbero diventare meno ottimisti.

6. Inflazione americana/ Dollaro più forte. Ci aspettiamo un rialzo dell’inflazione negli Stati Uniti verso il 2%, ma se questo dovesse accadere prima del previsto o il tasso attestarsi a un valore più elevato di quanto atteso, il dollaro potrebbe apprezzarsi e, di fatto, inasprire le condizioni monetarie a livello mondiale (con rischi per i paesi emergenti).

7. Ritorno ai rendimenti. I rendimenti a lungo termine non si sono mossi molto (abbiamo chiuso il 2017 così come si era aperto) e con aspettative contenute sull’inflazione, non ci attendiamo un rialzo significativo. Ma se dovessero aumentare all’improvviso, i mercati potrebbero spaventarsi facilmente. Inoltre, se la curva dei rendimenti dovesse invertirsi i timori per una recessione potrebbero intensificarsi (anche se, storicamente, i tempi sono generalmente più lunghi).

8. Ritorno dei populismi. La maggior parte delle elezioni europee si sono concluse con un “giusto” risultato nel corso del 2017, ma il populismo non è scomparso. In Italia le elezioni sono in dirittura di arrivo, così come in Messico e altrove. Il populismo può avere effetti sui mercati, anche se Le Pen è fuori gioco.

9. Geopolitica. È improbabile che le tensioni si attenuino: tra Nord Corea, Russia, guerre commerciali, Brexit, Trump e altro, qualcosa di brutto potrebbe ancora accadere.

10. Disincanto sulla rivoluzione tecnologica. I grandi player tecnologici smettono di essere visti come creatori di valore e di disruption positiva, portando verso un’inversione di sentiment. Oggi i FAANGS (le aziende Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google) sono considerati come qualcosa di positivo per i consumatori, ma se questo dovesse cambiare, potrebbero avere effetto sul mercato a livello globale.

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