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Gam, emergenti: importante saper scegliere

2/1/2018 | Greta Bisello

Il 2017 è stato un anno positivo per i mercati emergenti, bisogna fare attenzione al 2018 per il contesto esterno che tenderà ad avere delle piccole correzioni, il commento di Enzo Puntillo, responsabile obbligazionario per i mercati emergenti


Bilancio 2017 positivo per i mercati emergenti. Il fattore più importante è stata la crescita globale e sincronizzata.

Secondo Enzo Puntillo, responsabile obbligazionario per i mercati emergenti di GAM se si guarda al 2018, bisogna fare le dovute distinzioni. Da un lato, l’Europa e gli emergenti sembrano rimanere nelle prime fasi di un periodo di espansione, mentre gli Stati Uniti sono quasi certamente entrati nella seconda parte e oltre. Allo stesso tempo la Cina ha organizzato un rallentamento volontario di entità ridotta, cercando di frenare la crescita del credito e – possibilmente – gettare le basi da cui l’economia possa ripartire. Nonostante la crescita sincronizzata a livello globale, la pressione inflazionaria rimane quasi del tutto assente, se si escludono picchi di breve durata e di natura regionale. 

 

Non si attende un'ulteriore ripresa bensì che i benefici del ribilanciamento economico manifestino i benefici.

Il Brasile rimane il caso più evidente e avanzato in termini di ribilanciamento e altre economie dell’America Latina potrebbero beneficiare dall’emergere di traiettorie simili a quella brasiliana, concetto valido anche per il Ghana e l’Ucraina in qualità di mercati di frontiera.

 

Dall'altra parte, secondo l'esperto di GAM, gli occhi sono puntati sul mercato high yield statunitense. L’appiattimento della curva dei rendimenti statunitense potrebbe anche essere interpretato come un segnale che l’economia rallenterà in un futuro non troppo lontano. 

Altre opportunità di investimento alternative come ad esempio la valuta svedese che appare fortemente sottovalutata rispetto alla solida economia sottostante. Individuiamo buone opportunità anche nel credito emergente. In particolare, i titoli in valuta forte offrono pick up interessanti in relazione al credito statunitense. 

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