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2/6/2018 | Greta Bisello
L'Italia al voto il 4 marzo, l'incognita elezioni potrebbe costituire un rischio per i BTP. I titoli di Stato, la storia ce lo insegna, risentono negativamente dell'incertezza portata dalle decisioni politiche. L'ultimo evento a testimoniarlo è stato il referendum del 2016 prima del quale i BTP sono schizzati verso l’alto passando dall’1% al 2%.
Prima dello scioglimento delle Camere, a dicembre, il rendimento dei titoli a dieci anni è salito dall’1,39% all’1,77%, una variazione modesta.
Nizam Hamid, ETF Strategist di WisdomTree Europe ritiene che difficilmente queste elezioni apporteranno i cambiamenti attesi in occasione del referendum del 2016, potrebbero comunque rivelarsi dense di eventi.
Le incognite cui si rischia di incappare saranno l'eventualità che nessun partito raggiunga una vittoria schiacciante, oppure una eventuale vittoria del Movimento 5 Stelle, movimento anti-establishment, fino a contemplare un’affermazione della coalizione tra Forza Italia e la Lega Nord o altri partiti di centro-destra.
Grafico: il recente rialzo dei rendimenti dei BTP
Fonte: Bloomberg
Prosegue Hamid, gli ETP obbligazionari a leva inversa possono essere gli strumenti ideali per gestire i portafogli fixed income in concomitanza a un rischio di evento come questo.
Non solo rischio politico però, sale anche l'attenzione ai rischi correlati al rialzo dei tassi in Europea da parte della Bce.
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