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2/26/2018 | Greta Bisello
Nonostante il rapporto prezzo/utili (P/E) abbia molte debolezze come indicatore, consente di confrontare valutazioni storiche e diversi settori.
Quando si cerca di decidere se un rapporto P/E di 15 è basso oppure no, tutto dipende dal contesto economico. Il "grafico della settimana" di Deutsche AM mostra il livello dello S&P 500 dal 2008 e le bande di valutazione del P/E. Il rapporto P/E finale di 15 all'inizio del 2008, a posteriori, si è rivelato troppo elevato. Dopo tutto, i profitti hanno iniziato a crollare solo verso la fine di quell'anno. Per contro, il rapporto P/E di 15 nel 2010 si è rivelato un vero affare, poiché si basava su utili depressi nei 12 mesi precedenti. Quindi, ci sono state ampie possibilità di guadagno sotto la spinta dell’aumento degli utili; fino al 2014, il rapporto P/E è rimasto abbastanza stabile. Da allora, gran parte dei successivi guadagni nell'S&P 500 è dovuto all'espansione dei multipli.
La rottura alla fine dell'anno è stata determinata dai tagli delle imposte sulle imprese negli Stati Uniti. Gli investitori hanno prezzato i probabili guadagni sugli utili, anche se è possibile che questi inizino a concretizzarsi nel 2018.
Indipendentemente da questo, gli esperti di Deutsche Am credono che lo S&P 500 possa già aver superato il picco massimo di P/E nell’attuale ciclo economico. Si continua a prevedere una crescita degli utili nel 2018 e ad avere una view costruttiva sulle azioni statunitensi. Tuttavia, preferiamo l'Europa e i mercati emergenti.
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