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Nuovo Albo, verso la maturità istituzionale

6/9/2018 | Francesco D'Arco

Siamo di fronte al miglior Statuto possibile? Lo scopriremo quando l’OCF potrà finalmente iniziare ad agire secondo queste regole, ma intanto...


Il via libera al nuovo Statuto e al nuovo Regolamento Interno generale di organizzazione e attività (RIO) dell’Organismo di Vigilanza e Tenuta dell’Albo Unico dei Consulenti Finanziari da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze è arrivato il 24 maggio 2018. In quella sono stati sciolti gli ultimi i dubbi intorno alla futura rappresentanza delle associazioni di categoria all’interno dei diversi organi dell’OCF. 

Se l’art. 3 del nuovo Statuto si limita a ribadire i requisiti di rappresentatività stabiliti dalla Consob, nell’art. 5 e 6 si chiariscono le modalità per far parte dell’Assemblea e per aggiudicarsi il diritto di voto, un diritto concesso alle associazioni che possono dimostrare di avere un numero significativo di deleghe da parte degli iscritti alla sezione di riferimento. E per gli altri organi? Anche su questo fronte lo Statuto si rivela chiaro e i punti più interessanti, ai fini del funzionamento del futuro OCF, riguardano gli articoli dedicati al Comitato Direttivo (art. 7 e 8) e quelli in merito al nuovo Comitato di Vigilanza (art. 13 e 14). Per il primo si specifica chiaramente che sarà “composto dal Presidente e da due Vicepresidenti, nonché da altri membri fino a un numero massimo di dodici, tutti eletti dall’Assemblea su designazione - eccezion fatta per il Presidente e i Vicepresidenti - degli Associati”. Ma soprattutto si specifica che all’interno del Comitato Direttivo “deve risultare designato almeno un rappresentante per ciascuna sezione dell’Albo”. Insomma porte aperte anche per le associazioni rappresentative delle società di consulenza e dei consulenti autonomi. In che misura? Dipenderà dal diritto di voto in Assemblea e dal possesso dei requisiti stabiliti per i membri del Comitato Direttivo (art. 7 dello Statuto). Il tema requisiti diventa ancora più centrale quando si parla del Comitato di Vigilanza che sarà un nodo cruciale del nuovo OCF: per eliminare il rischio che il “controllore” sia anche il “controllato” lo Statuto dedica un intero articolo ai Requisiti dei futuri membri (art. 14).

Siamo di fronte al miglior Statuto possibile? Lo scopriremo quando l’OCF potrà finalmente iniziare ad agire secondo queste regole, ma intanto si registrano commenti positivi da parte di tutti i futuri possibili Associati che hanno apprezzato soprattutto l’obbligo di rappresentanza di tutte le sezioni all’interno del Comitato direttivo. I lunghi dibattiti che ci hanno accompagnato nel corso di questi anni sulle “regole” degli organi sociali di OCF devono ora lasciare spazio al “buon senso istituzionale”. L’OCF, che il prossimo 19 giugno presenterà la Relazione Annuale, ha compiuto un altro importante passaggio verso quel salto di qualità che la legge impone. Fatte le regole, e nell’attesa che si completi l’iter normativo, spetta ora ai singoli Associati (presenti e futuri) concentrare energie e dibattiti verso la futura operatività dell’Organismo: quando arriverà la vigilanza non saranno possibili sviste. Si cambia ruolo, un ruolo che chiede una nuova maturità istituzionale.

 

Tratto dall'editoriale del numero di giugno di ADVISOR, in edicola in questi giorni

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