Tra i 50 mercati esaminati da un team di ricercatori di Harvard, almeno 33 hanno rivisto i loro codici e gli standard di governance negli ultimi tre anni o hanno avviato un processo di consultazione per farlo. I dati provengono da un report ISS e si basano su ricerche effettuate tra 17mila aziende sparse in 50 Paesi. I risultati sono incoraggianti per alcune zone del mondo, come l’Europa. «La metà dei mercati europei in esame ha adottato standard di indipendenza del board che richiedono che la metà o la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione siano amministratori indipendenti», scrivono i ricercatori. Al contrario, nel Pacifico, in America latina, Medio Oriente e Africa, la maggior parte dei Paesi ha adottato soglie di indipendenza del consiglio di amministrazione di un terzo o una percentuale inferiore.

 

In generale, il report ha stabilito che gli standard di indipendenza del consiglio superiori tendono a corrispondere a livelli più elevati di indipendenza del consiglio di amministrazione. Non mancano però le eccezioni. Ad esempio, Austria e Germania mostrano elevati livelli di indipendenza dal consiglio (dopo aver escluso i rappresentanti dei dipendenti), anche se non hanno stabilito criteri rigorosi nei loro codici di governance. Nella regione pacifica, la correlazione tra pratica effettiva e prassi raccomandata sembra essere più forte. Anche se in Bangladesh la raccomandazione di avere un codice potrebbe essere stata prematura in relazione al livello di sviluppo del mercato. Malesia, Singapore e India, invece, hanno alcuni dei codici più sviluppati dell’Asia.

Testo a cura di ETicaNews