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UNPRI, CRESCONO GLI ITALIANI (E AUMENTANO I CONTROLLI)

6/21/2018 | ETicaNews

Mentre cresce il numero di firmatari, montano in parallelo le polemiche e i controlli sull’aderenza o meno dei sottoscrittori a quanto stabilito dai sei «principi» definiti ormai 12 anni fa.


Cresce il numero degli italiani aderenti ai Principi di investimento responsabile delle Nazioni unite (UnPri) e, nel frattempo, numerosi firmatari potrebbero uscire per effetto della stretta sui controlli. Il 5 giugno Tages Capital, società di Tages Group specializzata nel risparmio gestito e attiva in soluzioni multi e single manager, nonché in strategie di investimento innovative quali infrastrutture ed energia, ha portato a quota 25 il numero dei firmatari italiani. L’ultimo, soltanto qualche giorno prima, Alternative Capital Partners Srl, che però figura ancora come “provisional signatory”. È il quarto ingresso, dall’inizio dell’anno, dopo il Fondo Pensioni del Personale Gruppo BNL/BNP Paribas Italia, che ha firmato il 26 gennaio, e Nummus.Info Spa, provider che fornisce servizi di advisoring e account aggregation sul mercato italiano, entrato nella schiera degli UnPri il 19 febbraio.

 

Mentre cresce il numero di firmatari, montano in parallelo le polemiche e i controlli sull’aderenza o meno dei sottoscrittori a quanto stabilito dai sei «principi» definiti ormai 12 anni fa. Un arco di tempo che ha visto il numero totale lievitare a quota 1.985 (alla data del 6 giugno). Di questi, circa il 10% è invitato, adesso, a rivedere la propria posizione in seno all’organizzazione Onu. Come riportato a fine maggio dal Financial Times, 185 firmatari sono stati inseriti in una lista di controllo e, entro il 15 giugno, riceveranno l’invito a dimostrare un «serio impegno» sulla sostenibilità. Stando a quanto riportato dall’edizione online del quotidiano economico Uk, i soggetti richiamati avranno due anni di tempo per apportare miglioramenti o rischiano di essere cancellati dall’elenco dei firmatari e identificati pubblicamente. L’organismo non ha rivelato l’identità dei richiamati, ma ha dichiarato che la lista include soggetti di diverse dimensioni e in tutte le Regioni. La maggior parte dei firmatari posti sotto controllo (circa l’80%) sono asset manager, poco meno di un quinto gli asset owner.

Testo a cura di ETicaNews 

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