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TCW, emergenti: il voto in Messico e Brasile

7/2/2018 | Greta Bisello

Un Presidente di sinistra per la prima volta nell'era moderna, Lopez Obrador, da una parte , dall'altra l'attesa per le elezioni di ottobre con un presidente ad interim, la reazione dei mercati


Nel primo semestre del 2018 si sono tenute importanti tornate elettorali in diversi Paesi emergenti, tra cui Turchia, Colombia, Paraguay e Venezuela è arrivato ora il momento delle presidenziali in Messico, appena concluse, e in Brasile, a ottobre prossimo.

Secondo l'analisi di David Robbins, co-gestore del fondo TCW Funds Emerging Markets Local Currency Income, TCW gli eventi politici si sa possono presentare rischi, ma anche opportunità, come evidenziato di recente dalla vittoria dell'opposizione in Malesia e dal cambio di leadership del partito nell'ANC in Sudafrica.

Le obbligazioni degli emergenti tendono a trattare a un prezzo inferiore rispetto a quelle dei mercati sviluppati, perché questi Paesi hanno istituzioni e tradizioni politiche meno radicate. Negli ultimi anni, tuttavia, diversi importanti mercati sviluppati hanno fatto registrare notevoli aumenti nel rischio politico, tra cui Stati Uniti, Regno Unito e Italia. In effetti, i Worldwide Governance Indicators su voice and accountability mostrano un netto miglioramento nei Mercati Emergenti e un deterioramento nei Paesi ad alto reddito.

 

La previsione di TCW è che il PIL medio dell'America Latina crescerà del 2,3% quest'anno, superando il livello medio dell’1,5% circa visto nel periodo 2012-2017. Tuttavia, alcune economie della regione stanno mostrando segnali di rallentamento a causa di venti contrari esterni e della risposta politica a questi venti contrari.

 

Negli ultimi mesi c'è stata una riduzione dell'esposizione in America Latina a favore dell'Africa e del Medio Oriente, che hanno offerto interessanti opportunità in scia a un contesto più favorevole per le materie prime. Se dovessimo arrivare a ritenere che i risultati elettorali in Brasile e in Messico potrebbero indebolire le stime di crescita oltre le nostre aspettative iniziali, cercheremmo di ridurre ulteriormente le nostre posizioni.

 

In Brasile, il Presidente ad interim, Michel Temer, ha attuato una serie di riforme economiche necessarie da quando è salito al potere nel 2016, a seguito dell’impeachment nei confronti della sua predecessora, Dilma Roussef. Il Paese richiede tuttavia ancora un significativo aggiustamento fiscale, a partire da una riforma del sistema pensionistico. 

In Messico è stato eletto un Presidente di sinistra per la prima volta nell'era moderna. La squadra economica del neo-eletto, Lopez Obrador, ha espresso opinioni generalmente rassicuranti per i mercati finanziari, mantenendo vivo l’interesse degli investitori stranieri. Ad ogni modo, permane ancora una certa incertezza sulla composizione del Congresso e sull’effettiva forza del nuovo Capo di Stato, senza contare che il Paese ha istituzioni solide e indipendenti (come la Banca centrale) che potrebbero porre alcuni limiti importanti al suo spazio di manovra.

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