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BlackRock, con ESG nessuna rinuncia

8/10/2018 | Redazione Advisor

Gli investitori si sono domandati e continuano a chiedersi se i ritorni debbano essere sacrificati in favore della scelta di criteri ESG. La risposta a questa domanda è negativa, secondo BlackRock Investment Institute.


Gli investitori si sono domandati e continuano a chiedersi se i ritorni debbano essere sacrificati in favore della scelta di criteri ESG. La risposta a questa domanda è negativa, secondo BlackRock Investment Institute.

Gli investimenti sostenibili posso essere inoltre un buon alleato se si guarda ad un orizzonte temporale di lungo periodo. Sul lato prevenzione al rischio ad esempio gli ESG offrono una sorta di cuscinetto in grado di attutire la volatilità.

Stesso discorso vale sia per una buona governance, sia pure per la gestione del rischio ambientale e sociale, che si traducono in un minor rischio aziendale e a un costo di finanziamento inferiore del business.

Un'analisi più profonda condotta da BlackRock dimostra come i criteri ESG siano un elemento rilevante per le aziende: il campione è l'Europa, dove società nel primo quintile dell'indice MSCI dal punto di vista ESG hanno sovraperformato dal 2007, rispetto a società inferiori sulla base di questo tipo di criteri invece hanno mostrato una sorta di ritardo. Una considerazione analoga potrebbe essere adattata all'azionario statunitense anche se dal 2008, anno della crisi finanziaria, i leader nel campo ESG non hanno sovraperformato. Da questo dato si può evincere che i criteri di sostenibilità siano più diffusi nel Vecchio Continente, anche grazie ad un’agenda regolamentare più avanzata. Se si guarda ai mercati emergenti, considerazioni ESG diventano di un’importanza critica. La governance aziendale e gli standard ambientali tendono ad essere deboli in tali mercati, e la corruzione diffusa. La differenza tra società con un forte profilo ESG e quelle più deboli è più ampia e questo si traduce in un miglioramento sulle performance pur con un rischio più contenuto.

 

Isolare elementi che siano in grado di generare ritorno in maniera persistente e ampia è una maniera utile per comprendere quali siano i fattori che condizionano in qualche modo un investimento. 

Su questo il report prosegue quindi con l'analisi della relazione tra 4 differenti fattori: qualità, bassa volatilità, valore e momentum (utilizzando i dati di Thomson Reuters Asset4 su 2.800 titoli globali) . Il risultato emerso recita che bassa volatilità e qualità sono incorporati nei criteri ESG, mentre il momentum ha mostrato un legame più modesto con aziende ESG. Anche se il legame tra dato positivo e fattore ESG è ancora piuttosto modesto, quest'ultimo è destinato ad aumentare con il tempo. Una strategia che mira agli ESG puo’ quindi aiutare a costruire un portafoglio più difensivo di quanto ci si aspetti così da invitare gli investitori a ricercare la componente rischio altrove. 

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