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Reti ed SGR, serve un nuovo baricentro

9/8/2018

Se nel 2017 il peso dei fondi nella strategia di raccolta delle reti era pari al 47% dei flussi totali, oggi gli OICR incidono per meno del 25%. Ecco perché...


L’anno della “MiFID II” è arrivato al giro di boa e il velo sui numeri di reti ed SGR tra gennaio e giugno 2018 si è alzato mostrando i nuovi trend di quella che da molti è stata definita come una nuova era. Dati alla mano, le reti monitorate da Assoreti hanno chiuso i primi sei mesi con un bilancio di raccolta positivo per oltre 17,3 miliardi di euro, registrando però un calo del 20% rispetto ai 21,6 miliardi del primo semestre 2017 e dipingendo uno scenario di molto differente rispetto a quanto visto l’anno scorso.

 

Se nel 2017 il peso dei fondi nella strategia di raccolta delle reti era pari al 47% dei flussi totali, oggi gli OICR incidono per meno del 25%: la volatilità dei mercati ha influenzato in maniera molto forte la performance commerciale dell’industria, spingendola a correre ai ripari dietro l’immancabile scudo del risparmio amministrato che, grazie a una raccolta complessiva, tra gennaio e giugno 2018, di oltre 7,8 miliardi (contro i 2,7 miliardi del 2017), ha in parte compensato il declino registrato su fondi comuni e gestioni.

 

Un declino confermato dai dati Assogestioni che rivelano un calo dei flussi delle gestioni collettive, anno su anno, di oltre il 75%: nel primo semestre 2018 i fondi aperti e chiusi hanno raccolto 10,6 miliardi contro i 43,9 del 2017. Un calo dovuto principalmente all’abbandono dei fondi obbligazionari che quest’anno devono fare i conti con deflussi superiori ai 12,7 miliardi, contro i +20,1 miliardi registrati, invece, nello stesso periodo del 2017.

 

Numeri che, da una parte, confermano quanto affermato a più riprese da molte società di consulenza - ovvero che il 2017 è stato un anno record che non può essere né ripetibile, né considerato un benchmark di riferimento - dall’altro, invitano a reagire con cura ai trend che stanno emergendo in questo 2018: sarebbe un grande errore adeguarsi ai nuovi flussi pensando solo al conto economico di breve periodo e non ad uno sviluppo del business nel lungo periodo. 

 

Grazie alla “facile” raccolta degli ultimi anni reti ed SGR hanno potuto, finora, concentrarsi principalmente sui costi: bastava razionalizzarli o tagliarli per avere grandi ricavi. Ora tutto questo non basta più. Serve una nuova ricetta. Un nuovo baricentro che, secondo gli esperti di BCG si può raggiungere grazie a: un’asset mix più completo (e non così fortemente squilibrato come quello del 2017 sul mondo obbligazionario); una rivisitazione del pricing; un’adeguato investimento in tecnologia; una nuova personalizzazione del servizio.

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